Il Comune lascerà palazzo Del Tosto

Giro di vite sulle convenzioni non rispettate dagli imprenditori. Il consigliere Perilli: «Regole calpestate, è ora di finirla»

L’AQUILA. Giro di vite sulla vicenda delle convenzioni urbanistiche non rispettate dagli imprenditori. Dopo anni di impasse, e stiamo parlando anche di tre decenni, il Comune mette mano a una situazione incandescente, che potrebbe anche avere risvolti giudiziari. La svolta è arrivata con l’approvazione, due giorni fa in consiglio comunale, della mozione firmata dai consiglieri Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila) ed Enrico Perilli (Rifondazione Comunista). Il provvedimento, oltre a impegnare sindaco e giunta all’emanazione di un nuovo avviso pubblico per la ricerca di locali da affittare per gli uffici comunali di via Roma, sollecita anche un’indagine per verificare se altri stabili in dotazione al Comune appartengano a società che non hanno ottemperato a obblighi convenzionali.

Insomma, si vuol mettere fine all’anomalia, fatta anche di intrecci poco chiari, che finora ha caratterizzato i rapporti tra amministrazione e imprenditori. Il primo a voler fare luce, andando a spulciare tra carte e documenti spesso dimenticati nei cassetti dei dirigenti comunali, è stato il presidente della commissione Ambiente e territorio Enrico Perilli, che ora, con il quadro della situazione più nitido, ha annunciato l’invio degli atti in Procura.

«La storia, all’apparenza piuttosto intricata», spiega Perilli, «in realtà si può sintetizzare nel fatto che in questa città ci sono imprenditori che hanno firmato convenzioni urbanistiche con il Comune, per poter edificare anche di più rispetto al previsto, e in cambio avrebbero dovuto cedere alcune aree alla parte pubblica, per parcheggi, garage o vie di accesso. Ma in tanti anni quasi nessuno ha ottemperato a questi obblighi. E il tutto è stato lasciato passare, soprattutto da chi avrebbe il dovere di vigilare, non solo sul rispetto delle convenzioni, ma anche sulla presenza di abusi edilizi che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo», sottolinea Perilli, «ho deciso di inviare tutti gli atti in mio possesso alla Procura, anche per contrastare l’atteggiamento a dir poco omertoso di alcuni dirigenti comunali, che invece di controllare guardano da un’altra parte. Faccio un esempio: ci sono delle richieste fatte lo scorso 19 novembre a tutti i dirigenti dei vari settori, suffragate anche dal segretario generale Pirozzolo, e ancora non arriva nessuna risposta».

Nella mozione approvata all’unanimità si fa riferimento in particolare agli uffici comunali di via Roma, ospitati nel palazzo Del Tosto. «Una vicenda emblematica», aggiunge il consigliere Perilli, «ma non unica, visto che ci sono anomalie anche per l’immobile Palmerini a San Francesco e per il Rotilio Center di via Avezzano. Quest’ultimo, però, ha avanzato una proposta alternativa per ottemperare alla convenzione. Per il caso Palmerini c’è un processo in corso e il Comune ha chiesto di riscuotere la polizza fideiussoria di circa 500mila euro. Per quanto riguarda palazzo Del Tosto, costruito negli anni ’80 su un’area non edificabile, l’imprenditore si era impegnato a realizzare viabilità e verde pubblico, oltre al parcheggio su via Vicentini. L’accordo, però, non è mai stato rispettato. Addirittura si è edificato ancora, con l’apertura di un bar e la realizzazione di una galleria. Del Tosto è stato già condannato per il piano sopraelevato dell’edificio di fronte, poi demolito, e c’è un altro processo in corso. Nonostante non si potesse richiedere il certificato di agibilità, sono stati affittati uffici pubblici. Ma anche i 110 posti da riservare ai dipendenti del Comune non ci sono, perché è stata messa la sbarra. Insomma, al bando tutte le regole. È giunta l’ora», conclude Perilli, «di riportare finalmente ordine».

Romana Scopano

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