La sede del Centro di salute mentale

Il Comune rivuole i locali, ma la Asl glissa

SULMONA. Alle intimazioni di sfratto del Comune che rivuole i locali sede del Centro di salute mentale, l’Azienda sanitaria risponde prendendo tempo. «È in corso la procedura ad evidenza privata per...

SULMONA. Alle intimazioni di sfratto del Comune che rivuole i locali sede del Centro di salute mentale, l’Azienda sanitaria risponde prendendo tempo. «È in corso la procedura ad evidenza privata per l’individuazione dei nuovi locali in cui sistemare i servizi», scrive al sindaco il direttore generale facente funzioni, Maria Teresa Colizza. «Sarà premura dell’azienda comunicare tempestivamente le modalità e tempi di riconsegna al fine di poter continuare a garantire sul territorio le necessarie prestazioni sanitarie erogate da queste strutture». Ma da Palazzo San Francesco insistono per riavere i locali dove dovranno essere trasferiti gli alunni della scuola media Serafini, in quanto l’edificio che li ospita deve essere ristrutturato. «La Asl sapeva tutto fin dall’inizio e ora non può crearci problemi», afferma l’assessore Stefano Goti, «abbiamo bisogno di quei locali e devono riconsegnarceli».

Il Comune già scorso dicembre aveva invitato l’Azienda sanitaria a sgomberare l’immobile entro trenta giorni, intimando, inoltre, di versare le somme dovute per il canone di affitto pattuito e mai pagato. «Qualora ne ricorrano i presupposti, provvederemo a comunicare al settore Bilancio il nulla osta al pagamento», precisa Colizza, «indicando gli importi dovuti al Comune e la data di decorrenza della convenzione. Il contratto tra Asl e Comune era stato stipulato nell’autunno 2014. L’edificio era stato individuato come soluzione provvisoria per ospitare i pazienti del Csm per sei mesi. Ma dopo averci investito quasi 200 mila euro, la Asl continua a rimandare il trasloco, nella speranza che sia proprio il Comune a trovare alternative.

Claudio Lattanzio

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