Il futuro Comune perde pezzi
Venute giù le piastrelle della sede ancora da inaugurare
AVEZZANO. Il nuovo e imponente municipio della città, realizzato in via Aldo Moro con il «Contratto di quartiere 2», non è stato ancora inaugurato ma già perde pezzi. Oltre cinquanta maxi piastrelle in gres sono cadute dalla facciata interna, precipitando al suolo. La struttura è costata 7 milioni e sarà affiancata da altre costruzioni tra cui un megaparcheggio sotterraneo.
Forse sarà colpa di un collasso termico, oppure sarà stato il terremoto dello scorso anno a indebolire la copertura che si trova sul retro dell'edificio. Certo è che la nuova sede del Comune ancora in fase di completamento è già da ristrutturare.
L'edificio occupa una superficie di circa mille metri quadrati disposti su 5 piani. Al piano terra saranno sistemate diverse attività commerciali che si affacceranno sulla piazza caratterizzata da panchine e isole verdi. Il grande parcheggio sotterraneo occupa invece una superficie di circa 3.600 metri quadrati con una disponibilità di oltre 120 posti auto. Sono previsti anche altri parcheggi «a raso» con ulteriori cento posti auto.
I cittadini della Pulcina, però, protestano per il piano previsto dal «Contratto di quartiere 2» che comprende anche la costruzione di tredici palazzine e un campus universitario che occuperanno un'area complessiva di 30 mila metri quadrati. Secondo i residenti, infatti, la cittadella del futuro potrà decongestionare il centro dal traffico localizzando gli uffici tutti nello stesso stabile, ma «provocherà la quasi totale cancellazione dell'area verde».
Oltre agli uffici comunali, infatti, sorgeranno altri edifici pubblici e privati, ma anche nuove strade e parcheggi. Secondo i residenti, ciò provocherà una diminuzione di verde in tutto la zona nord della città.
«Il Contratto di quartiere e il raddoppio di via La Malfa», sottolinea Annibale Gentile, un residente della Pulcina, «costerà l'abbattimento di centinaia di bellissimi alberi». I fondi che hanno permesso la realizzazione della cittadella istituzionale arrivano dal ministero delle Infrastrutture, dalla Regione, dal Comune e dai privati, ma in particolare dal Cipe che li ha assegnati cinque anni fa. A ottobre del 2005 la giunta Floris approvò lo schema di convenzione per attuare il contratto e iniziare i primi interventi per l'Edilizia residenziale pubblica (Erp) e la successiva sperimentazione. Il progetto fu ideato nel 2002 e nel 2006 ci fu l'ok ai lavori. Le opere pubbliche dovevano essere portate a termine in tre anni, mentre quelle private nel giro di cinque. Ma per entrambe si attende ancora la chiusura dei lavori.
Forse sarà colpa di un collasso termico, oppure sarà stato il terremoto dello scorso anno a indebolire la copertura che si trova sul retro dell'edificio. Certo è che la nuova sede del Comune ancora in fase di completamento è già da ristrutturare.
L'edificio occupa una superficie di circa mille metri quadrati disposti su 5 piani. Al piano terra saranno sistemate diverse attività commerciali che si affacceranno sulla piazza caratterizzata da panchine e isole verdi. Il grande parcheggio sotterraneo occupa invece una superficie di circa 3.600 metri quadrati con una disponibilità di oltre 120 posti auto. Sono previsti anche altri parcheggi «a raso» con ulteriori cento posti auto.
I cittadini della Pulcina, però, protestano per il piano previsto dal «Contratto di quartiere 2» che comprende anche la costruzione di tredici palazzine e un campus universitario che occuperanno un'area complessiva di 30 mila metri quadrati. Secondo i residenti, infatti, la cittadella del futuro potrà decongestionare il centro dal traffico localizzando gli uffici tutti nello stesso stabile, ma «provocherà la quasi totale cancellazione dell'area verde».
Oltre agli uffici comunali, infatti, sorgeranno altri edifici pubblici e privati, ma anche nuove strade e parcheggi. Secondo i residenti, ciò provocherà una diminuzione di verde in tutto la zona nord della città.
«Il Contratto di quartiere e il raddoppio di via La Malfa», sottolinea Annibale Gentile, un residente della Pulcina, «costerà l'abbattimento di centinaia di bellissimi alberi». I fondi che hanno permesso la realizzazione della cittadella istituzionale arrivano dal ministero delle Infrastrutture, dalla Regione, dal Comune e dai privati, ma in particolare dal Cipe che li ha assegnati cinque anni fa. A ottobre del 2005 la giunta Floris approvò lo schema di convenzione per attuare il contratto e iniziare i primi interventi per l'Edilizia residenziale pubblica (Erp) e la successiva sperimentazione. Il progetto fu ideato nel 2002 e nel 2006 ci fu l'ok ai lavori. Le opere pubbliche dovevano essere portate a termine in tre anni, mentre quelle private nel giro di cinque. Ma per entrambe si attende ancora la chiusura dei lavori.
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