Il monito di Santoro: «Alziamo la voce»

Lavoro, giovani e immigrazione: ecco le parole d’ordine del vescovo a favore dei poveri

AVEZZANO. Lavoro, giovani e immigrazione. Sono queste le tematiche affrontate dal vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, durante la messa che ha inaugurato l'anno pastorale. Diverse sfaccettature della vita di tutti i giorni per le quali Santoro è pronto a trovare delle soluzioni insieme alla Chiesa diocesana. Riusciamo a condurre all'incontro con Cristo? «Dobbiamo autodenunciarci dinanzi a Dio», ha spiegato il vescovo nell'omelia rivolgendosi ai sacerdoti e ai laici presenti in cattedrale, «dobbiamo alzare la voce per denunciare le offese che vengono perpetrate davanti ai poveri oggi soprattutto nel lavoro. La Marsica vive la desolazione di siti abbandonati, ma anche altri settori vivono una profonda crisi, dal commercio all'agricoltura. Ho incontrato i lavoratori della ex Maccaferri. Non ho portato la solidarietà verbale, ma il cuore della Chiesa. Il vescovo non fa il sindacalista ma quando entra in contatto con determinate realtà riesce a dare delle strade». Il messaggio del pastore della Chiesa diocesana ha colpito una delegazione dei lavoratori delle Trafilerie Pittini presenti alla quale tutta l'assemblea, incitata da Santoro, ha rivolto una preghiera di sostegno per la loro lotta a tutela del posto di lavoro. Per il vescovo: «La chiesa del funzionalismo, ben organizzata ma senza memorie, non andrà avanti, proprio come ha detto papa Francesco. Gli stessi uffici diocesani non sono stanze, ma ci sono responsabili ai quali il vescovo dice “Pensate, fate, vi do fiducia piena"». Tra i progetti annunciati durante l'omelia per questo anno pastorale spicca il pellegrinaggio diocesano a Roma per l'udienza da papa Bergoglio, un convegno dove si parlerà di giovani e lavoro e poi l'avvio, in collaborazione con la Caritas e la pastorale giovanile di un progetto teso in concreto a combattere la disoccupazione. Il vescovo inoltre ha aggiunto: «Gli immigrati sono un bacino di presenze che ci interpellano, allora affiderò alla Caritas l'elaborazione di un progetto di educazione interculturale per tutte le parrocchie».

Eleonora Berardinetti

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