Il Papa: la logica del potere non deve vincere i nostri pensieri
Ad accogliere i fedeli di tutto il mondo alla basilica di San Pietro c’era la tipica infiorata della festa dei Santi apostoli Pietro e Paolo preparata fin dalle prime ore del mattino in piazza San...
Ad accogliere i fedeli di tutto il mondo alla basilica di San Pietro c’era la tipica infiorata della festa dei Santi apostoli Pietro e Paolo preparata fin dalle prime ore del mattino in piazza San Pietro. Una festa di colori fuori e dentro la chiesa, dove la cerimonia di benedizione e imposizione del sacro Pallio è cominciata puntuale: alle 9,30 la sfilata dei 35 nuovi metropoliti di diverse nazionalità, tra cui il nuovo patriarca di Lisbona, Manuel José Macario do Nascimento Clemente. Tre gli italiani: l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, quello di Gorizia, Carlo Redaelli, e quello di Ravenna, Lorenzo Ghizzoni. Papa Francesco ha colto l’occasione per ribadire il suo messaggio di «comunione». «Quando lasciamo prevalere i nostri pensieri e i sentimenti e vince la logica umana del potere», ha ribadito, «diventiamo pietra d’inciampo». Nel lungo rito d’imposizione del Pallio, il Papa si è soffermato sul ruolo dei vescovi. «Tutti i vescovi e gli arcivescovi hanno il compito di fare tutto, di spendersi senza barriere e superare una logica mondana e di potere». Citando il Concilio Vaticano II, Papa Francesco ha sottolineato che «la battaglia per un mondo più giusto è senza armi e deve essere combattuta con spirito di sacrificio». Il gesto del Pallio, ha aggiunto, è «un simbolo di comunione che per la Chiesa non significa uniformità. La varietà è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio». (m.g.)