Il Papa prega per L’Aquila a 5 anni dal terremoto “Jemo 'nnanzi con la ricostruzione” / I VIDEO
Il pontefice incontra il gruppo nato nell’immediato post sisma e saluta in aquilano. Preghiera per le 309 vittime e per la “ricostruzione di case e chiese”
L’AQUILA. «Un pensiero speciale rivolgo al gruppo “Jemo ‘nnanzi” che vuol dire “andiamo avanti”. A 5 anni dal terremoto che ha devastato la vostra città mi unisco alla preghiera per le numerose vittime che affido alla Madonna. E a voi dico tenete viva la speranza. Fate in modo che alla ricostruzione delle abitazioni si unisca anche quella delle vostre chiese, luoghi di preghiera, e del patrimonio artistico della città al quale si aggancia la rinascita sociale del territorio». Quando i 130 aquilani del gruppo di azione civica “Jemo ‘nnanzi” hanno sentito Papa Francesco pronunciare queste parole durante l’udienza papale in vaticano, sono esplosi in un caloroso applauso.
"Prego per le vittime e per chi soffre ancora". È la prima volta che Papa Francesco rivolte un pensiero in pubblico agli aquilani terremotati, parole che arrivano pochi giorni prima l’anniversario del sisma che il 6 aprile del 2009 ha provocato 309 vittime distruggendo il centro storico dell’Aquila e non solo. E il Papa non ha deluso le aspettative del gruppo, che lavora da sei mesi tramite i canali ufficiali del Vaticano per organizzare questo momento. «Un pensiero speciale - ha detto il Pontefice - rivolgo al gruppo Jemo 'Nnanzi, andiamo avanti, dell'Aquila. A cinque anni dal terremoto che ha devastato la vostra città, mi unisco alla preghiera per le numerose vittime, e affido alla protezione della Madonna di Roio quanti ancora vivono nel disagio». «Incoraggio tutti a tenere viva la speranza! - ha proseguito - La ricostruzione delle abitazioni si accompagni a quella delle chiese, che sono case di preghiera per tutti, e del patrimonio artistico, a cui è legato il rilancio del territorio». Quindi il Papa ha aggiunto, in segno di incoraggiamento: «Jemo 'nnanzi, andiamo avanti».
"Momento storico, ora il Papa venga all'Aquila". Alla fine dell’udienza, avvenuta in una splendida giornata di sole e tra migliaia di fedeli da tutto il mondo, il Papa si è avvicinato alle delegazioni accreditate che di consueto lo aspettano al lato del palco e ha ricevuto da due delegati del gruppo – il portavoce Cesare Ianni e suo figlio Jacopo – una maglietta bianca con due scritte verdi: davanti “Jemo ‘nnanzi” e dietro “Papa France’”, riproducendo il soprannome che tutte le magliette degli appartenenti al gruppo hanno stampato sulla propria t-shirt. «Il Papa ha subito riconosciuto anche in quel momento gli aquilani e ha ripetuto il nome: “Jemo ‘nnanzi”», racconta uno dei fondatori del gruppo, il giornalista Angelo De Nicola. Il portavoce Ianni è riuscito anche a lasciare un invito al Papa: «Vi aspettiamo all’Aquila», ha detto. Nel pomeriggio partenza da Roma dopo una girandola di interviste, con l’emozione di avere vissuto «un momento storico» e la speranza che Papa Bergoglio raccolga l’invito di visitare L’Aquila.
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