il dibattito

Il parlamentare Melilla: «Basta con le liste dei furbi»

L’AQUILA. Un’interrogazione a risposta scritta è stata presentata al ministro dell’Interno Angelino Alfano dal parlamentare abruzzese di Sinistra italiana-Sel Gianni Melilla, sul caso, di stretta...

L’AQUILA. Un’interrogazione a risposta scritta è stata presentata al ministro dell’Interno Angelino Alfano dal parlamentare abruzzese di Sinistra italiana-Sel Gianni Melilla, sul caso, di stretta attualità, del proliferare indiscriminato delle candidature alle elezioni amministrative da parte di liste composte perlopiù da esponenti delle forze di polizia.

«Anche in occasione di queste elezioni comunali», scrive Melilla, «sono tanti i rappresentanti delle forze di polizia che candidandosi alle suddette elezioni, usufruiscono di un periodo di 30 giorni di aspettativa retribuita. Ciò provoca abusi intollerabili con un danno per lo Stato e l’efficacia dei servizi di sicurezza con ricorso a straordinari a carico di chi deve sostituire chi si mette in aspettativa. Al proposito», scrive Melilla, «vorrei citare il caso limite di Castelvecchio Calvisio, in provincia dell’Aquila, un piccolo comune di soli 67 elettori ed elettrici in cui sono state presentate 7 liste con 65 candidati di cui ben 17 appartenenti a forze di polizia che non vivono in quel paese. Si tratta di un evidente privilegio anacronistico e utilizzato strumentalmente per prendersi un mese di aspettativa retribuita, con una spregiudicatezza che non dovrebbe appartenere a chi tutela l’ordine pubblico. Giace alla Camera una mia proposta di legge di modifica dell’articolo 81 della legge 121 del 1981 che prevede la cancellazione di questo indegno e intollerabile privilegio».

Melilla chiede al ministro se non intenda assumere «un’urgente iniziativa per stroncare questo malcostume e cambiare, anche con un decreto legge, la normativa che lo consente».

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