Il Pd attacca sui conti Asl: persi 66 milioni in un anno Verì: dati non aggiornati 

E il manager Romano diserta l’audizione comunale sull’attacco hacker I Dem: «Perché è terminato il contratto di protezione con Leonardo?»

L’AQUILA. È scontro politico sulla sanità in provincia dell’Aquila. Non solo per le conseguenze del violento attacco hacker, ma anche per i conti dell’Asl. «I dati del bilancio del 2022 sono drammatici», ha detto il Partito democratico in conferenza stampa, attaccando il direttore generale dell’azienda sanitaria Ferdinando Romano per aver «disertato la conferenza dei capigruppo del consiglio comunale, durante la quale ne avevamo chiesto l’audizione sull’attacco hacker. Avremmo voluto chiedere delle conseguenze della violazione dei dati sensibili e del sistema di assistenza alla popolazione, ma anche del mancato rinnovo nel 2022 del contratto con Leonardo per il controllo e il monitoraggio dei dati Asl, lasciandoli incustoditi».
Presenti, i consiglieri comunali Stefano Albano e Stefano Palumbo, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il segretario provinciale Pd Francesco Pietrucci, che sono tornati a chiedere le dimissioni dei vertici sanitari. «A questo punto rivolgiamo le nostre domande al primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi, presidente del Comitato ristretto dei sindaci», aggiungono gli esponenti Pd annunciando una interrogazione consiliare.
Quindi nel dettaglio dei conti: «I dati del bilancio di esercizio 2022 dell’Asl di Avezzano, Sulmona e L’Aquila evidenziano un incremento del 124% della passività rispetto all’annualità precedente: sono infatti 66 i milioni di euro di debito, contro i 29 milioni dell’anno precedente. Lo stato dei conti diventa ancor più preoccupante se si considerano i i dati della mobilità attiva, che riportano un decremento di sette milioni di persone che si rivolgono per le cure alla Asl 1». Ha aggiunto Pietrucci: «Il macro debito in crescita si traduce in una sfiducia verso i nostri ospedali e nella perdita di attrattività dei reparti di eccellenza del nostro territorio. Siamo di fronte all’inefficienza dei servizi offerti dalla sanità abruzzese, a importanti carenze infrastrutturali, all’assenza totale di risorse da elargire per il rifacimento dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, tale da renderlo obsoleto. Denunciamo con forza una ripartizione sbilanciata delle risorse economiche nella regione Abruzzo tra le quattro Asl, e invito il manager a chiarire se ciò è dovuto a una mala gestio o ad un mancato trasferimento di risorse dell’assessorato alla sanità».
Nessuna replica è arrivata dall’azienda. A difesa della Sanità aquilana si è invece schierata l’assessore regionale Nicoletta Verì. «Spiace dover ritornare su argomenti già affrontati più volte, ma sono obbligata a ricordare al consigliere Pietrucci (e agli altri esponenti del Pd aquilano) che l'equilibrio economico-finanziario 2022 del sistema sanitario regionale è stato certificato dai tavoli ministeriali già da molte settimane ed è stato confermato proprio in questi giorni dalla Corte dei Conti che ci colloca tra le prime sette Regioni italiane», ha replicato, «i dati di cui parla sono superati e mi dispiace per lui, ma neanche questa volta ci sarà il commissariamento che il suo partito auspica ogni anno perché la verità è che abbiamo lavorato bene. E abbiamo lavorato bene anche sul fronte delle cure, tanto che il ministero ci ha giudicato pienamente adempienti sui Lea 2021 riferiti all’assistenza ospedaliera, territoriale e sulla prevenzione. Ricordo inoltre al rappresentante della minoranza che il nostro dovere è garantire assistenza su tutti i territori».
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