polemiche anche a celano
Il Pd: «E Piccone ora si dimetta»
Pronuncia della giunta delle elezioni. La replica: osserverò la legge
CELANO. È scontro tra opposizione del Pd e il sindaco di Celano, onorevole Filippo Piccone sulla sua presunta incompatibilità. Il Pd comunica l’ufficialità dell’incompatibilità», mentre per il primo cittadino «l'opposizione ha scoperto l'acqua calda e parla di una questione rispetto alla quale mi adeguerò come prevede la legge». La vicenda del doppio ruolo di Piccone, quello di parlamentare e di sindaco, torna in auge subito dopo la vicenda riguardante la presunta incompatibilità del sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, questione sollevata proprio da Piccone. Secondo i consiglieri Pd di Celano Antonello Di Stefano, Carlo Cantelmi, Aniceto Ciaccia, Calvino Cotturone, Nazareno Tiberi e Daniele Bombacino, «la giunta delle elezioni della Camera, nella seduta del 27 giugno, ha definitivamente accertato che Piccone è il vero incompatibile. Adesso deve rispettare la legge e scegliere: o sindaco o parlamentare. In realtà invitiamo il sindaco Piccone non a scegliere tra le due cariche, così come gli impone la legge, ma a rinunciare a entrambe, liberando così la politica e il territorio da chi in questi anni ha fatto prevalere l’arrivismo personale sugli interessi della collettività, raccogliendo le indicazioni di migliaia di cittadini che si sono espressi nelle ultime tornate elettorali. Sono anni ormai che anche Celano e l’intero comprensorio marsicano soffrono una crisi drammatica, basti pensare al problema occupazionale».
Secca la replica del sindaco. «I loro interventi», afferma, «sono l’occasione per gettare fango sulle persone con argomenti sterili e inutili che vanno ripetendo come una litania oramai da dieci anni. Sulla questione riguardante la mia incompatibilità, non hanno di certo fatto la scoperta dell’acqua calda, essendo già prevista da una legge dello Stato e alla quale nei termini e nei modi previsti mi adeguerò nel più completo rispetto e scrupolo, mettendo al primo posto, come ho sempre fatto, il bene della mia città, alla quale devo molto. Il loro invito a dismettere entrambe le cariche lo posso capire in quanto sono persone alle quali piace vincere facile, ma purtroppo per loro io faccio politica e continuerò a farla così come loro continueranno a fare opposizione, non avendo possibilità di prendere i necessari consensi per amministrare». (p.g.)
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