Il processo breve cancella L’Aquila "I nostri morti senza giustizia"

Se la legge sul processo breve passerà alla Camera, le morti alla Casa dello studente resteranno senza colpevoli. Il Comitato dei familiari delle otto vittime ha organizzato due sit-in di protesta. La norma cancellerà centinaia di processi in corso in regione, tra cui le maxi inchieste che riguardano Del Turco e gli ex sindaci D’Alfonso e Cantagallo (LEGGI)

L’AQUILA. Il Comitato dei familiari delle otto vittime della Casa dello studente scende in campo contro il processo breve con due sit-in. Il primo in occasione dell’anno giudiziario dei penalisti all’Aquila il 28 gennaio. L’altro il 30 all’inaugurazione dell’anno giudiziario cui interverrà anche il ministro Angelino Alfano.

LE PROTESTE.
La prima manifestazione, che come quella successiva, si articolerà in sit-in di protesta e raccolte di firme, si svolgerà dalle 10 del 28 gennaio davanti al ridotto del teatro comunale dove i penalisti italiani hanno deciso di celebrare l’inaugurazione del loro anno giudiziario. La seconda è prevista dalle 9 nella scuola della Finanza, dove il 30, nell’auditorium, è prevista l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2010. Prevista la presenza del ministro della giustizia Angelino Alfano. Entrambe le manifestazioni sono in qualche modo connesse con la tragedia dei 6 aprile. Infatti l’Unione delle Camere Penali ha deciso di far svolgere la manifestazione nel capoluogo di regione come omaggio e solidarietà alle istituzioni aquilane. Pertanto, su richiesta del direttivo della locale Camera penale, si è deciso di spostare la manifestazione da Palermo all’Aquila dove affluiranno almeno 300 penalisti compreso il presidente nazionale delle Camere penali, Oreste Dominioni. Per quanto riguarda l’inaugurazione dell’anno giudiziario, la presenza del ministro è un riconoscimento a quanto fatto in pochi mesi dagli organi giudiziari aquilani che non hanno mai smesso di lavorare dopo la tragedia.

LE MOTIVAZIONI. Le ragioni della protesta del Comitato sono molto chiare. «Se il disegno di legge sul processo breve», è scritto in un comunicato diffuso dalla portavoce, Antonietta Centofanti, «venisse approvato molti processi verrebbero falcidiati. Così accadrebbe non solo per i processi che riguardano il Premier, ma anche per migliaia di altri procedimenti cone i crac di Parmalat e Cirio, la scalata alla Banca Antonveneta, le morti bianche alla Thyssen Krupp, i morti per l’amianto, le vittime della clinica Santa Rita di Milano e quelle martoriate dalle ustioni a Viareggio». «Stessa sorte», prosegue la nota, «per le complesse inchieste in corso di svolgimento all’Aquila come quelle per il crollo della Casa dello studente (nelle due foto in alto) e del Convitto ma anche per i crolli di altri palazzi, tomba di decine e decine di persone rispetto ai quali devono prendere il via le inchieste». «Si indaga per i primi due crolli», si legge ancora nel documento, «per omicidio e disastro colposo, reati puniti dal codice con una pena fino a dieci anni. In questo modo i procedimenti rientrerebbero nel processo breve e sarebbero destinate a perdersi per strada. Il risultato? Resterebbero impuniti i colpevoli e coloro che sono stati colpiti da lutti strazianti non avranno giustizia». «E’ di queste settimane», dicono i componenti del Comitato, «la notizia di un provvedimento del ministro Alfano circa tagli al personale giudiziario che andranno a interessare in maniera rilevante anche il tribunale dell’Aquila. Che senso ha una scelta del genere specie per quanto riguarda la procura aquilana che sta affrontando con grande spirito di sacrificio una enorme mole di lavoro in un contesto di assoluta criticità? Chiediamo a tutti coloro che nel nostro Paese ha a cuore la giustizia di mobilitarsi e di essere al nostro fianco e delle vittime affinchè sia evitata quella che l’Associazione nazionale magistrati definisce una tragedia per il diritto».

INTERROGATORIO
. Potrebbe esserci la prossima settimane l’interrogatorio di Luca D’Innocenzo, l’ex presidente dell’Adsu, indagato per il crollo della Casa dello studente il quale ritiene, sulla scorta di una perizia, di essere scagionato. Il suo legale, Fabio Alessandroni ha infatti inviato una istanza al magistrato per un colloquio.