Il regalo di Silveri nel mirino dell’Ordine

Pallotta (Giornalisti): «Di dubbia legittimità la ripartizione dei 70mila euro, la scelta e le esclusioni. No a figli e figliastri»

L’AQUILA. Il regalo di Natale di Silveri, i 63mila euro (77.470 Iva compresa) per la comunicazione elargiti a 16 tra siti web e tv per interviste, comunicati, redazionali, spot e “quant’altro”, messo sotto l’albero con la delibera 2232 del 24 dicembre, rischia di scatenare una battaglia non soltanto tra esclusi e beneficiati, ma anche su altri fronti.

Dopo la pubblicazione sul Centro della graduatoria stilata dall’ex assessore comunale Pierluigi Tancredi, responsabile delle relazioni esterne Asl – proposta controfirmata dal manager Giancarlo Silveri, acquisito il parere dei direttori amministrativo Marcello Sciarappa e sanitario Maria Teresa Colizza, dopo la verifica della legittimità e dell’utilità per il servizio pubblico, certificata da Matteo De Crescentis e Fabrizio Andreassi – si muove l’Ordine dei Giornalisti.

Il presidente Stefano Pallotta scrive: «Ritengo che l’Asl abbia stanziato i 70mila euro per promuovere, attraverso i mezzi di informazione, i servizi sanitari e le campagne di promozione e prevenzione sanitaria. Se così è non vi sono particolari rilievi da muovere, benché di dubbia legittimità la ripartizione economica, la scelta e l’esclusione dei mezzi di informazione. Figli e figliastri sulla base di quali criteri? Se, invece – e mi auguro fortemente che non sia stato così – la ripartizione economica ha riguardato l’informazione (comunicati stampa, interviste, notizie) allora siamo di fronte a un fatto preoccupante che mette in forse l’autonomia e l’indipendenza della stampa, doveri irrinunciabili per la sua credibilità. Aspettiamo di conoscere la certificazione che gli organi di informazione dovranno produrre per dimostrare la “regolare effettuazione delle prestazioni”». Prime reazioni politiche. Il sindaco Cialente: «Spero che Pietrucci faccia un’interrogazione. È tutto molto strano...ma di strano ne abbiamo visto molto. Ecco i silenzi...o certi articoli. Pierpaolo, vai». L’assessore Pietro Di Stefano: «Assurdo, da non crederci. Silvio Paolucci, nulla da dire?

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