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Il ricordo degli amici alla Conca d’Oro: «Sorriso e cordialità»
AVEZZANO. Tutti ricordano il suo sorriso rassicurante quando si entrava al bar. Per tutti Peppe era un amico prima che un barista, una figura rassicurante, una persona gentile che trasmetteva...
AVEZZANO. Tutti ricordano il suo sorriso rassicurante quando si entrava al bar. Per tutti Peppe era un amico prima che un barista, una figura rassicurante, una persona gentile che trasmetteva serenità. E così lo vogliono ricordare tutti gli amici, e anche i tanti clienti della Conca d'Oro. Ieri sera davanti al locale c'erano solo volti pallidi, occhi lucidi e una serie interminabili di aneddoti che riguardavano Peppe.
«Mai un muso lungo», raccontano i ragazzi che ancora non ci vogliono credere, «mai una faccia scocciata o un tono freddo». Gli amici ricordano le battute da laziale, l'affetto per il suo fedele e inseparabile amico a quattro zampe, un cane boxer, che trattava come una persone e che da oggi non avrà più un padrone. Giuseppe Asci era soddisfatto di quello che la vita gli aveva regalato, e questo suo stato d'animo di ottimismo e positività lo trasmetteva anche agli altri, di cui non dimenticava un volto, un'abitudine, come la consueta consumazione. Peppe era molto conosciuto ad Avezzano e molti lo ricordano anche dietro al bancone dell'Olimpia, altro storico locale. Da diverso tempo, invece, era alle dipendenze della famiglia Orfanelli. «Per noi», ricorda Mauro Orfanelli, tirolare della Conca d’Oro, «era una persona di famiglia, per me un fratello».
Il corpo del barista è stato trasportato all'obitorio di Avezzano ed è a disposizione della magistratura. La data dei funerali, che dovrebbero tenersi a Venere di Pescina, non è stata ancora fissata. (p.g.)
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