Il sindaco Federico sotto protezione
Si indaga fra Comune e carcere, ipotizzati legami con gli anarchici
SULMONA. Il sindaco Fabio Federico finisce sotto protezione dopo l'attentato con l'acido ai danni della sua auto. E si fanno serrate le indagini - in ambienti politico-amministrativi e del carcere - per smascherare i responsabili del raid.
L'episodio si è verificato giovedì in piazza Brigata Majella, in pieno centro. Si ipotizza fra le 13 e le 14. Il sindaco Fabio Federico, dopo avere terminato la riunione di giunta, si è recato nel parcheggio a pagamento e ha trovato l'auto danneggiata. Sulla carrozzeria del fuoristrada Mitsubishi, acquistato un paio di mesi fa, è stato versato dell'acido (del tipo contenuto nelle batterie). Il danno ammonta a circa 5mila euro. Federico, che è anche dirigente medico del supercarcere di via Lamaccio, è stato messo sotto protezione. Una misura già adottata cinque anni fa quando ricevette, insieme all'allora direttrice del penitenziario di via Lamaccio, Armida Miserere, una serie di minacce di morte.
Sull'attentato con l'acido è stata aperta un'inchiesta della Procura. Le indagini degli agenti del commissariato di Sulmona mirano a fare chiarezza su quanto accaduto e si concentrano sulle attività di Federico. Da un lato quelle politico-amministrative (lo stesso sindaco ha parlato di clima avvelenato in città dopo quanto accaduto giovedì) dall'altro quelle nel carcere. Il gesto potrebbe essere la reazione di un cittadino scontento o di uno squilibrato. Non sono da escludere, però, legami con gli ambienti carcerari o degli anarchici.
Ogni volta che si verificano episodi di autolesionismo o di violenza in carcere (pochi giorni fa la morte di un detenuto campano) riesplodono le polemiche e sui siti internet compaiono frasi contro il sistema carcerario italiano e i suoi dirigenti. Federico lavora nel penitenziario di massima sicurezza da 25 anni e dall'aprile 2008 è sindaco di Sulmona in una coalizione di centrodestra. La polizia ha acquisito le registrazioni delle telecamere installate nella sede centrale dell'ufficio postale e nella filiale della Banca popolare di Lanciano e Sulmona che si trovano in piazza Brigata Majella. Gli agenti hanno ascoltato diversi commercianti che hanno attività in zona e potrebbero avere notato persone sospette aggirarsi attorno all'auto del sindaco.
«Un episodio grave che lede l'immagine di questa città», è il commento di Federico, «spero in una bravata di qualche sciocco. Temo per la mia famiglia e confido nel lavoro svolto dagli agenti del commissariato di polizia. Non credo a un messaggio intimidatorio proveniente da ambienti del carcere, visto che non hanno queste modalità e considerato che non ho mai avuto problemi con i detenuti. Il danno all'auto ammonta a circa 5mila euro. Non l'avevo neanche assicurata contro i raid vandalici. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono uscito in moto».
L'episodio si è verificato giovedì in piazza Brigata Majella, in pieno centro. Si ipotizza fra le 13 e le 14. Il sindaco Fabio Federico, dopo avere terminato la riunione di giunta, si è recato nel parcheggio a pagamento e ha trovato l'auto danneggiata. Sulla carrozzeria del fuoristrada Mitsubishi, acquistato un paio di mesi fa, è stato versato dell'acido (del tipo contenuto nelle batterie). Il danno ammonta a circa 5mila euro. Federico, che è anche dirigente medico del supercarcere di via Lamaccio, è stato messo sotto protezione. Una misura già adottata cinque anni fa quando ricevette, insieme all'allora direttrice del penitenziario di via Lamaccio, Armida Miserere, una serie di minacce di morte.
Sull'attentato con l'acido è stata aperta un'inchiesta della Procura. Le indagini degli agenti del commissariato di Sulmona mirano a fare chiarezza su quanto accaduto e si concentrano sulle attività di Federico. Da un lato quelle politico-amministrative (lo stesso sindaco ha parlato di clima avvelenato in città dopo quanto accaduto giovedì) dall'altro quelle nel carcere. Il gesto potrebbe essere la reazione di un cittadino scontento o di uno squilibrato. Non sono da escludere, però, legami con gli ambienti carcerari o degli anarchici.
Ogni volta che si verificano episodi di autolesionismo o di violenza in carcere (pochi giorni fa la morte di un detenuto campano) riesplodono le polemiche e sui siti internet compaiono frasi contro il sistema carcerario italiano e i suoi dirigenti. Federico lavora nel penitenziario di massima sicurezza da 25 anni e dall'aprile 2008 è sindaco di Sulmona in una coalizione di centrodestra. La polizia ha acquisito le registrazioni delle telecamere installate nella sede centrale dell'ufficio postale e nella filiale della Banca popolare di Lanciano e Sulmona che si trovano in piazza Brigata Majella. Gli agenti hanno ascoltato diversi commercianti che hanno attività in zona e potrebbero avere notato persone sospette aggirarsi attorno all'auto del sindaco.
«Un episodio grave che lede l'immagine di questa città», è il commento di Federico, «spero in una bravata di qualche sciocco. Temo per la mia famiglia e confido nel lavoro svolto dagli agenti del commissariato di polizia. Non credo a un messaggio intimidatorio proveniente da ambienti del carcere, visto che non hanno queste modalità e considerato che non ho mai avuto problemi con i detenuti. Il danno all'auto ammonta a circa 5mila euro. Non l'avevo neanche assicurata contro i raid vandalici. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono uscito in moto».
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