Il tecnico liberato telefona a casa
Rocca di Cambio, il ruolo di Letta per mediare con la Farnesina
ROCCA DI CAMBIO. Il volto tirato di Oriana Di Girolamo si apre in un sorriso quando la sala consiliare applaude in onore del padre Modesto, il tecnico rapito in Nigeria lunedì e liberato venerdì. A mediare con la Farnesina è stato Gianni Letta. Un'assise civica particolare, alla quale hanno partecipato con emozione anche i compaesani di Modesto Di Girolamo.
Ieri il tecnico della ditta «Borini&Prono» ha telefonato a casa: una chiamata concisa, giusto il tempo di far capire alla famiglia che sta bene. Il sindaco Gennarino Di Stefano ha ricostruito le tappe della vicenda che per 5 giorni ha tenuto un'intera comunità sulle spine. «Ieri sera (venerdì, ndr) alle 22,15 siamo stati informati della liberazione di Modesto da un funzionario del ministero», ha raccontato. «Ma la vicenda non si è ancora conclusa, perché aspettiamo il suo ritorno qui».
E sarà, allora, festa grande. «Organizzeremo una festa per accoglierlo: stavolta lo vogliamo qui da pensionato». Non si sa ancora con precisione quando il tecnico, da oltre 40 anni in Nigeria, potrà tornare in Italia, anche se tutto fa presupporre che entro la fine di questa settimana riabbraccerà la famiglia. Per ora, Di Girolamo deve restare a disposizione dei responsabili dell'intelligence, come da prassi, per ricostruire la vicenda.
LA FAMIGLIA. La trepidazione in casa Di Girolamo non è ancora finita. La moglie Enza e i figli Oriana, Erminia e Fabrizio, da 5 giorni sempre tutti uniti nella villetta a due passi dalla località I Cerri, dove vivono i coniugi, aspettano ancora di avere notizie certe sul rientro a casa di Modesto. La moglie ha riferito di non essere ancora riuscita a parlarci, «ma la Farnesina ci ha assicurato che è stato trattato bene». «I funzionari del ministero ci hanno detto che ormai il peggio è passato e che tra poco potremo riabbracciare papà», ha detto la figlia Oriana, che ieri, all'uscita dal consiglio comunale, ha trattenuto a stento l'emozione. «Da quanto abbiamo capito è stato trattato bene dai rapitori ed è in buone condizioni di salute». Sulla vicenda la famiglia intende continuare a mantenere la massima riservatezza.
LA DELIBERA. Il consiglio comunale straordinario ha prodotto una delibera da inviare al ministero degli Esteri, per esprimere «soddisfazione e gratitudine per l'efficace azione diplomatica del ministro Giulio Terzi di Sant'Agata, di tutti gli apparati dello Stato coinvolti nella liberazione, a cominciare dall'Unità di crisi della Farnesina, che sono riusciti a garantire l'incolumità e la tempestiva liberazione del nostro caro compaesano». Nella delibera, poi votata e approvata, il consiglio ha espresso solidarietà per gli altri due italiani ancora nelle mani dei rapitori, Rossella Urru e Giovanni Lo Porto.
LETTA. A fare da intermediario con la Farnesina anche l'ex sottosegretario Gianni Letta, cittadino onorario di Rocca di Cambio, mobilitato dagli stessi amministratori locali. Letta è stato contattato dal sindaco Gennarino Di Stefano il giorno stesso in cui è giunta la notizia del rapimento di Di Girolamo. «Letta ci ha detto che ci avrebbe tenuti sempre al corrente lui di tutte le evoluzioni», ha spiegato il sindaco, «consigliandoci di mantenere il massimo riserbo sul sequestro. Letta mi ha anche detto, tranquillizzandomi, di essersi informato sulla situazione in Nigeria subito dopo aver saputo del fatto: Di Girolamo era benvoluto dalla comunità locale, e questo faceva pensare che il sequestro si sarebbe risolto positivamente».
MONTI. «Esprimo grande soddisfazione per l'esito positivo del sequestro del tecnico abruzzese». Così ha detto, intervenendo sul sequestro di Di Girolamo, il presidente del Consiglio Mario Monti. «Un risultato significativo la rapida liberazione di Modesto Di Girolamo, sequestrato in Nigeria lunedì scorso», ha detto Monti. «Esprimo la soddisfazione del governo e l'apprezzamento per tutti coloro che vi hanno contribuito». Un lavoro di squadra molto apprezzato anche dal ministro degli Esteri. Terzi era stato determinato con le autorità nigeriane affinché non si utilizzasse la forza per risolvere il sequestro del rocchigiano. Ieri ha chiamato le autorità per ringraziarle dell'importante collaborazione che ha permesso una soluzione rapida e positiva del sequestro.
Ieri il tecnico della ditta «Borini&Prono» ha telefonato a casa: una chiamata concisa, giusto il tempo di far capire alla famiglia che sta bene. Il sindaco Gennarino Di Stefano ha ricostruito le tappe della vicenda che per 5 giorni ha tenuto un'intera comunità sulle spine. «Ieri sera (venerdì, ndr) alle 22,15 siamo stati informati della liberazione di Modesto da un funzionario del ministero», ha raccontato. «Ma la vicenda non si è ancora conclusa, perché aspettiamo il suo ritorno qui».
E sarà, allora, festa grande. «Organizzeremo una festa per accoglierlo: stavolta lo vogliamo qui da pensionato». Non si sa ancora con precisione quando il tecnico, da oltre 40 anni in Nigeria, potrà tornare in Italia, anche se tutto fa presupporre che entro la fine di questa settimana riabbraccerà la famiglia. Per ora, Di Girolamo deve restare a disposizione dei responsabili dell'intelligence, come da prassi, per ricostruire la vicenda.
LA FAMIGLIA. La trepidazione in casa Di Girolamo non è ancora finita. La moglie Enza e i figli Oriana, Erminia e Fabrizio, da 5 giorni sempre tutti uniti nella villetta a due passi dalla località I Cerri, dove vivono i coniugi, aspettano ancora di avere notizie certe sul rientro a casa di Modesto. La moglie ha riferito di non essere ancora riuscita a parlarci, «ma la Farnesina ci ha assicurato che è stato trattato bene». «I funzionari del ministero ci hanno detto che ormai il peggio è passato e che tra poco potremo riabbracciare papà», ha detto la figlia Oriana, che ieri, all'uscita dal consiglio comunale, ha trattenuto a stento l'emozione. «Da quanto abbiamo capito è stato trattato bene dai rapitori ed è in buone condizioni di salute». Sulla vicenda la famiglia intende continuare a mantenere la massima riservatezza.
LA DELIBERA. Il consiglio comunale straordinario ha prodotto una delibera da inviare al ministero degli Esteri, per esprimere «soddisfazione e gratitudine per l'efficace azione diplomatica del ministro Giulio Terzi di Sant'Agata, di tutti gli apparati dello Stato coinvolti nella liberazione, a cominciare dall'Unità di crisi della Farnesina, che sono riusciti a garantire l'incolumità e la tempestiva liberazione del nostro caro compaesano». Nella delibera, poi votata e approvata, il consiglio ha espresso solidarietà per gli altri due italiani ancora nelle mani dei rapitori, Rossella Urru e Giovanni Lo Porto.
LETTA. A fare da intermediario con la Farnesina anche l'ex sottosegretario Gianni Letta, cittadino onorario di Rocca di Cambio, mobilitato dagli stessi amministratori locali. Letta è stato contattato dal sindaco Gennarino Di Stefano il giorno stesso in cui è giunta la notizia del rapimento di Di Girolamo. «Letta ci ha detto che ci avrebbe tenuti sempre al corrente lui di tutte le evoluzioni», ha spiegato il sindaco, «consigliandoci di mantenere il massimo riserbo sul sequestro. Letta mi ha anche detto, tranquillizzandomi, di essersi informato sulla situazione in Nigeria subito dopo aver saputo del fatto: Di Girolamo era benvoluto dalla comunità locale, e questo faceva pensare che il sequestro si sarebbe risolto positivamente».
MONTI. «Esprimo grande soddisfazione per l'esito positivo del sequestro del tecnico abruzzese». Così ha detto, intervenendo sul sequestro di Di Girolamo, il presidente del Consiglio Mario Monti. «Un risultato significativo la rapida liberazione di Modesto Di Girolamo, sequestrato in Nigeria lunedì scorso», ha detto Monti. «Esprimo la soddisfazione del governo e l'apprezzamento per tutti coloro che vi hanno contribuito». Un lavoro di squadra molto apprezzato anche dal ministro degli Esteri. Terzi era stato determinato con le autorità nigeriane affinché non si utilizzasse la forza per risolvere il sequestro del rocchigiano. Ieri ha chiamato le autorità per ringraziarle dell'importante collaborazione che ha permesso una soluzione rapida e positiva del sequestro.
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