Il Torrione viene restituito alla città
Alle 11 la cerimonia di riconsegna dopo il restauro curato da Fondazione Carispaq
L'AQUILA. A tredici anni dal sisma del 2009, il Torrione, uno dei simboli dell’Aquila antica, collocato all’interno dell'omonimo quartiere, viene restituito alla città. La cerimonia di inaugurazione dopo l’intervento di recupero, interamente finanziato dalla Fondazione Carispaq e da Ance L’Aquila, che ha seguito la direzione dei lavori, è in programma oggi alle 11. Le operazioni di restauro e riqualificazione del Torrione hanno richiesto un impegno economico complessivo di circa 200mila euro: nel corso dell’esecuzione dell’opera è stato necessario inserire una variante al progetto iniziale, che ha comportato un allungamento dei tempi previsti per la riconsegna.
La variante è stata ritenuta necessaria in seguito al ritrovamento del basamento in pietra del Torrione. L’attuale Torrione testimonia la medievale infrastruttura idraulica che consentiva di portare l’acqua dal vicino canale a superficie libera chiamato Formale fino al pianoro in cui esisteva la città, superando, con un acquedotto in pressione, il dislivello ancora oggi misurabile dai piedi fino alla sommità della collina storicamente urbanizzata. Il Torrione si collegava, tramite un condotto a pressione, con un’altra torre più piccola, posizionata a monte, per arrivare alla Casetta dei Fontanari, posta a lato dell’attuale sede dell’Ance, che a sua volta raccoglieva l’acqua del Formale. Il condotto, denominato Maestro, lungo circa 640 metri, fu realizzato, a partire dal 1308, con conci di pietra e giunto a bicchiere e permetteva di servire una popolazione di circa 10-15 mila abitanti, con una portata di circa sei litri al secondo.
La ristrutturazione del Torrione ha riguardato opere di manutenzione, con interventi che rientrano nell’ambito culturale del restauro e del consolidamento e la riqualificazione dell’area prospiciente la torre. Lo storico legame con il tema dell’acqua è stato riattualizzato nella progettazione e nella successiva fase esecutiva, con la realizzazione di una nuova fontana. Particolare attenzione è stata riservata ai valori testimoniali e documentali del Torrione, esposti in pannelli informativi, e ai diversamente abili, con l’adozione di diversi linguaggi comunicativi. (m.p.)
La variante è stata ritenuta necessaria in seguito al ritrovamento del basamento in pietra del Torrione. L’attuale Torrione testimonia la medievale infrastruttura idraulica che consentiva di portare l’acqua dal vicino canale a superficie libera chiamato Formale fino al pianoro in cui esisteva la città, superando, con un acquedotto in pressione, il dislivello ancora oggi misurabile dai piedi fino alla sommità della collina storicamente urbanizzata. Il Torrione si collegava, tramite un condotto a pressione, con un’altra torre più piccola, posizionata a monte, per arrivare alla Casetta dei Fontanari, posta a lato dell’attuale sede dell’Ance, che a sua volta raccoglieva l’acqua del Formale. Il condotto, denominato Maestro, lungo circa 640 metri, fu realizzato, a partire dal 1308, con conci di pietra e giunto a bicchiere e permetteva di servire una popolazione di circa 10-15 mila abitanti, con una portata di circa sei litri al secondo.
La ristrutturazione del Torrione ha riguardato opere di manutenzione, con interventi che rientrano nell’ambito culturale del restauro e del consolidamento e la riqualificazione dell’area prospiciente la torre. Lo storico legame con il tema dell’acqua è stato riattualizzato nella progettazione e nella successiva fase esecutiva, con la realizzazione di una nuova fontana. Particolare attenzione è stata riservata ai valori testimoniali e documentali del Torrione, esposti in pannelli informativi, e ai diversamente abili, con l’adozione di diversi linguaggi comunicativi. (m.p.)