Il vescovo: intensificare il processo di integrazione
Monsignor Santoro: Marsica terra ospitale e accogliente con gli stranieri ma le istituzioni evitino il degrado abitativo nel Fucino che spinge a delinquere
SAN BENEDETTO. Un monito alle istituzioni per un impegno costante all'integrazione degli stranieri nella Marsica. Arriva dal vescovo di Avezzano, monsignor Pietro Santoro, alla luce dei casi di criminalità avvenuti a San Benedetto nei confronti di due immigrati che, in diverse occasioni, sono stati picchiati e investiti dopo l'incendio di una loro auto. Le indagini hanno portato all'arresto di sei persone di San Benedetto, tra cui un carabiniere di Venere. Il vescovo ha però anche sottolineato lo spirito di accoglienza che caratterizza il popolo marsicano. «I fatti di San Benedetto, tuttora in corso di indagine», ha affermato monsignor Santoro, che in questi anni in più circostanze si è occupato di problemi sociali e umani che interessano il territorio, «pur nella loro gravità, non inducono a definire il Comune marsicano una città razzista, conoscendo dal di dentro, come pastore, la realtà del territorio. Indubbiamente credo sia urgente che le istituzioni assumano come prioritario l'impegno di una capillare educazione interculturale perché i processi di integrazione, se non accompagnati da dinamiche educative, rischiano di essere solo una cartolina di facciata. In parecchie occasioni», ha ricordato il vescovo dei Marsi, «ho denunciato situazioni di degrado nelle campagne del Fucino che possono portare a percorsi di deviazione. La Marsica è stata ed è terra accogliente che ovviamente non può essere criminalizzata da singoli episodi».
Negli ultimi tempi, in tutto il territorio del Fucino si sono registrate proteste a causa dei casi di criminalità e spaccio che vedono coinvolti stranieri. Il sindaco Quirino D'Orazio ha chiesto l'intervento del prefetto Francesco Alecci che ha convocato a tempo di record un incontro con il Comitato di sicurezza e di ordine pubblico della Provincia. Al termine del vertice è stata disposta una serie di provvedimenti che hanno portato a un potenziamento dei controlli e a blitz delle forze dell'ordine contro l'immigrazione clandestina. Sulla vicenda ha preso posizione anche il console generale del Marocco, Mohamed Basri, che in segno di solidarietà ha telefonato al giovane investito, Ahmed Bouhachim. Il diplomatico ha chiesto che le indagini proseguano in modo spedito, come avvenuto fino a oggi, affinché la vicenda venga chiarita.
Pietro Guida
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