Imposte non riscosse il sisma fa tremare i conti

L’Aquila, il Comune al settimo posto in Italia per la mole di residui attivi del 2010 ma la classifica non tiene conto dei mancati introiti dovuti al terremoto

L’AQUILA. Entrate iscritte a bilancio, accertate ma mai arrivate nelle casse dei Comuni. I numeri, secondo la classifica stilata alcuni giorni fa dal Sole 24 Ore, sono imponenti. E il Comune dell’Aquila, in questa graduatoria formulata sulla base dei residui attivi accumulati, figura tra quelli meno “virtuosi”, ovvero al settimo posto. Ma nel 2010, anno a cui si riferiscono i dati in questione, il Comune dell’Aquila non era in grado – a causa del terremoto che nel 2009 ha devastato così duramente la città e il suo hinterland – di poter incassare le stesse somme riscosse fino al 2008 per Ici e Tarsu o per l’occupazione di suolo pubblico. E ancora oggi il Comune è alle prese con il problema del ripiano, da parte dello Stato, del “buco” in bilancio provocato proprio dalle mancate entrate. «Per questo specifico problema», ha chiarito l’assessore al bilancio Lelio De Santis, «abbiamo già da tempo avviato una trattativa con il capo di gabinetto della direzione fiscalità locale del Ministero per ottenere il “ripiano” delle minori entrate riconducibili al terremoto. Dobbiamo riavere ancora 30 milioni di euro per il 2011 26 per il 2012 e altrettanti per il 2013. Somme già giustificate, anche se per l’anno in corso siamo stati costretti, a causa del sì al ripiano arrivato solo l’8 agosto, ad approvare il bilancio a fine ottobre e ad operare fino a quel momento per dodicesimi. Una situazione difficile che siamo riusciti a superare attraverso la riduzione della spesa, tagliando tutto ciò che era possibile tagliare. Insomma, siamo stati costretti ad “ingessare” il Comune per evitare problemi più gravi. Per il 2013 abbiamo già chiesto le certificazioni necessarie. Sappiamo ( la cosa è inserita nella Finanziaria) che la somma per il ripiano è la stessa concessa quest’anno e dunque saremo pronti ad approvare entro marzo il bilancio così da poterci muovere in modo diverso. Finora siamo stati costretti a ridurre all’osso le spese correnti e ordinarie. La cosa si è tradotta in niente premi di produttività, niente straordinari, ma solo tagli alla spesa corrente».

Per il sindaco Massimo Cia lente la situazione è destinata a migliorare nel 2013. «Sappiamo che, attraverso un emendamento alla legge di Stabilità, che avremo 26 milioni di euro per il ripiano delle mancate riscossioni. E questo ci consentirà di approvare il bilancio entro il mese di marzo e di avere quella libertà di manovra e di programmazione necessaria per gestire al meglio il Comune. Siamo in attesa ancora del trasferimento di gran parte delle somme destinate al ripiano, ma grazie a una gestione oculata non abbiamo un Comune in sofferenza».(m.m.)

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