Imu, aumenti fino al 232% ad Avezzano
Tra due mesi la prima rata dell'imposta sugli immobili
AVEZZANO. Maxi-stangata per le famiglie avezzanesi: arriva l'Imposta municipale unica con aumenti fino al 232 per cento. La prima rata della nuova tassa, introdotta dal Governo Monti con il decreto Salva-Italia, che sostituirà la vecchia Ici, dovrà essere pagata tra poco più di due mesi e per i proprietari di abitazioni, negozi e uffici saranno lacrime amare. Il presidente della sede di Avezzano e della Marsica dell'Unione piccoli proprietari immobiliari, Giampiero D'Alfonso, auspica che «le modifiche della normativa sull'Imu possano favorire i proprietari dei terreni che non danno reddito, gli anziani e le famiglie con figli Under 30».
ALIQUOTE. Nel consiglio comunale del 10 marzo sono state approvate le aliquote dell'imposta sugli immobili. I proprietari di abitazioni, terreni, fabbricati rurali, negozi e uffici dovranno applicare le aliquote decise dal Comune sul reddito catastale del fabbricato. Per negozi, magazzini, uffici l'aliquota sarà dello 0,47 per cento, per la prima casa dello 0,4 per cento, mentre per fabbricati rurali a uso strumentale dello 0,2 per cento.
GLI AUMENTI. Il proprietario di un'abitazione di tipo economico che nel 2010 pagava 53 euro di Ici, usufruendo delle detrazioni di 200 euro, nel 2011 dovrà sborsare 124 euro se si tratta di prima casa e 616 euro se è un altro fabbricato. La percentuale di aumento sfiora quindi il 232 per cento. Dati significativi che peseranno non poco sul bilancio familiare. La "mazzata" sarà dura anche per chi possiede un'abitazione di tipo civile, una stalla o rimessa e addirittura un negozio o un ufficio. In questo caso la media degli aumenti oscillerà dal 66% per gli uffici al 76% delle case A/2 (tipo civile). Secondo l'Uppi «non sono previste nel Comune di Avezzano aliquote ridotte per le abitazioni concesse in locazione a canone agevolato, anche se quando venne stipulato l'accordo il Comune aveva preso l'impegno, con le associazioni di categoria, di abbassare dello 0,5% l'aliquota (allora era l'Ici) rispetto a quella di riferimento».
L'UPPI. La stangata dell'Imu arriva nelle case degli italiani in un periodo di magra durante il quale la crisi economica ha portato ad aumento del costo della vita e a una progressiva flessione della spesa. Proprio per questo il presidente della sezione locale dell'Uppi ha spiegato che «i terreni dovrebbero essere esenti dall'Imu perché non danno reddito, come del resto lo sgravio di 50 euro a figlio dovrebbe essere allargato anche alle famiglie che hanno ragazzi con più di 25 anni. Stessa cosa vale per le famiglie con disabili che possono detrarre 50 euro dalla tassa da pagare se i ragazzi hanno meno di 26 anni. Speriamo che queste modifiche a vantaggio delle famiglie vengano attuate al più presto, altrimenti sarà dura».
ALIQUOTE. Nel consiglio comunale del 10 marzo sono state approvate le aliquote dell'imposta sugli immobili. I proprietari di abitazioni, terreni, fabbricati rurali, negozi e uffici dovranno applicare le aliquote decise dal Comune sul reddito catastale del fabbricato. Per negozi, magazzini, uffici l'aliquota sarà dello 0,47 per cento, per la prima casa dello 0,4 per cento, mentre per fabbricati rurali a uso strumentale dello 0,2 per cento.
GLI AUMENTI. Il proprietario di un'abitazione di tipo economico che nel 2010 pagava 53 euro di Ici, usufruendo delle detrazioni di 200 euro, nel 2011 dovrà sborsare 124 euro se si tratta di prima casa e 616 euro se è un altro fabbricato. La percentuale di aumento sfiora quindi il 232 per cento. Dati significativi che peseranno non poco sul bilancio familiare. La "mazzata" sarà dura anche per chi possiede un'abitazione di tipo civile, una stalla o rimessa e addirittura un negozio o un ufficio. In questo caso la media degli aumenti oscillerà dal 66% per gli uffici al 76% delle case A/2 (tipo civile). Secondo l'Uppi «non sono previste nel Comune di Avezzano aliquote ridotte per le abitazioni concesse in locazione a canone agevolato, anche se quando venne stipulato l'accordo il Comune aveva preso l'impegno, con le associazioni di categoria, di abbassare dello 0,5% l'aliquota (allora era l'Ici) rispetto a quella di riferimento».
L'UPPI. La stangata dell'Imu arriva nelle case degli italiani in un periodo di magra durante il quale la crisi economica ha portato ad aumento del costo della vita e a una progressiva flessione della spesa. Proprio per questo il presidente della sezione locale dell'Uppi ha spiegato che «i terreni dovrebbero essere esenti dall'Imu perché non danno reddito, come del resto lo sgravio di 50 euro a figlio dovrebbe essere allargato anche alle famiglie che hanno ragazzi con più di 25 anni. Stessa cosa vale per le famiglie con disabili che possono detrarre 50 euro dalla tassa da pagare se i ragazzi hanno meno di 26 anni. Speriamo che queste modifiche a vantaggio delle famiglie vengano attuate al più presto, altrimenti sarà dura».
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