COCULLO
In migliaia da tutto il mondo per il rito dei serpari / VIDEO
Si è rinnovata la millenaria tradizione in onore di San Domenico. Con il sindaco Chiocchio, la senatrice Di Girolamo e il governatore Marsilio
COCULLO. Si è rinnovata questa mattina, a Cocullo (L'Aquila), la millenaria tradizione del rito dei serpari di Cocullo in onore di San Domenico patrono del paese. Migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo, hanno preso d’assalto il piccolo centro della Valle del Sagittario per assistere alla tradizionale vestizione del santo che, appena uscito dalla chiesa, è stato adornato dalle serpi catturate nelle passate settimane dai serpari e custodite in teche di legno per essere portate in processione, e nei prossimi giorni liberate e riportate nel loro ambiente, tra le montagne che sovrastano Cocullo.
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Accanto al sindaco del paese, Sandro Chiocchio, e agli altri promi cittadini del comprensorio, in processione hanno sfilato la senatrice Gabriella Di Girolamo e il presidente della Regione, Marco Marsilio. “Fin da bambino ho sentito parlare di questo caratteristico rito”, afferma con emozione il governatore, “grazie a un mio zio che aveva scolpito in bassorilievo le serpi dì Cocullo. Oggi è stata la prima volta che ho potuto vedere di persona questo rito così suggestivo e coinvolgente”. Il sindaco Chiocchio ha sottolineato come sia nata una rete tra le comunità dei paesi devoti a San Domenico. “Vogliamo salvaguardare queste tradizioni antichissime che rischiano di scomparire a causa del costante spopolamento dei piccoli centri delle aree interne. Per questo motivo, abbiamo deciso di creare una rete per tutelare e valorizzare questo patrimonio anche e soprattutto con l’aiuto dell’Europa”. Per rafforzare il rito dei serpari, al fine del raggiungimento del riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco, la Dmc Terre d’Amore sta completando l’iter di apertura di una sede operativa a Cocullo. “Il rito dei serpari si aggiunge allo straordinario fermento culturale che si registra nel Centro Abruzzo, unico nel suo genere in Italia”, dice il presidente della Dmc, Fabio Spinosa Pingue, “esserne consapevoli e dargli un’autentica valenza turistica potrà rappresentare un importante volano dì sviluppo autoctono”.
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