AVEZZANO
Inaugurata la nuova terapia intensiva Covid voluta da Figliuolo
Sette posti letto direttamente collegati con il Pronto soccorso per curare in sicurezza i pazienti colpiti dal virus
AVEZZANO. Inaugurata la terapia intensiva modulare dell'ospedale civile Santi Filippo e Nicola ad Avezzano. Si tratta di una struttura di 700 metri quadrati, dotata di 7 posti letto, realizzata per potenziare le misure anti covid previste dalla struttura commissariale del generale Figliuolo. Al taglio del nastro il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, i vertici della Asl abruzzese e locale.
"Si tratta di una struttura moderna, innovativa - ha evidenziato il presidente Marsilio - che permette di controllare 7 posti
letto da un'unica postazione e che aiuta a diminuire l'esigenza di nuove risorse umane. Questa terapia intensiva è completamente separata dal resto del corpo dell'ospedale e direttamente collegata con il pronto soccorso e consente quindi di poter curare e ricoverare i pazienti colpiti da malattie infettive in una fase acuta, senza avere nessun impatto con il resto dell'organizzazione ospedaliera. Garantisce, quindi, grande sicurezza sia ai pazienti di malattie infettive che a tutto il resto dell'ospedale, completamente protetto da questo virus". "Ringrazio il commissario Figliuolo e la struttura commissariale - ha proseguito - per aver accolto la richiesta di realizzare questo intervento e di aver seguito tutta la procedura garantendoci 1 milione e mezzo di euro di intervento complessivo, compresi gli oltre 100 mila messi a disposizione dalla Asl per completare l'opera. Soldi ben spesi per dare maggiore forza alla nostra sanità e garantire buone condizioni di lavoro ai nostri medici e a tutto il personale, che ha saputo fronteggiare una stagione difficilissima".
"E' una struttura che resterà sempre a disposizione dell'ospedale - ha sottolineato il presidente - con strumentazioni di altissimo livello, un'organizzazione razionale ed efficiente che ottimizza l'impiego del personale, perché il problema vero delle terapie intensive non è semplicemente realizzarle, ma trovare il personale, rianimatori e anestesisti in primis, che sia capace di lavorarci e salvare le vite umane".