L'AQUILA

Incendio nel palazzo di giustizia, protestano i magistrati

La denuncia: "Al rientro abbiamo trovato sporcizia e aria insalubre". Dipendenti infuriati, ecco tutti i dettagli

L'AQUILA. Il palazzo di giustizia è stato riaperto senza una adeguata pulizia generale, senza la sanificazione e senza le certificazioni che attestano la bonifica, anche dei sistemi di areazione, e la salubrità dell'aria, ancora oggi irrespirabile in molti ambienti tanto che è stato necessario l'uso delle mascherine. E' la dura denuncia messa nero su bianco dai vertici e dai magistrati del tribunale dell'Aquila in seguito alla situazione che si è venuta a creare alla riapertura del palazzo di giustizia, chiuso lo scorso 23 giugno a causa di un incendio che si è sviluppato nella sala server del piano meno due e che ha sprigionato fumi nocivi nei piani superiori anche attraverso i sistemi di areazione. La protesta fa il paio con quella dei dipendenti tornanti al lavoro con le mascherine.

I magistrati sono scesi in piazza indirizzando la lettera, oltre che al presidente della Corte di Appello, al procuratore generale della Repubblica e al procuratore della Repubblica, anche al ministero della giustizia e all'associazione nazionale magistrati. Nella denuncia si chiede "alle SS.LL., al procuratore della Repubblica, anche quale titolare dell'azione penale, di voler cortesemente fornire con urgenza i chiarimenti richiesti (con la necessaria documentazione di sostegno), per poter garantire che la piena ripresa delle attività lavorative all'interno del Palazzo di giustizia possa avvenire nella massima sicurezza per tutti". Il palazzo di giustizia è di proprietà del Comune dell'Aquila ma, secondo quanto si è appreso, la manutenzione dipende direttamente dagli uffici giudiziari ed è di competenza di aziende individuate dal ministero della giustizia.

@RIPRODUZIONE RISERVATA