Inchiesta sui crolli, la Procura potrà indagare fino al 2010
L’AQUILA. Le indagini sui crolli sono partite nelle ore successive al terremoto, ma soltanto da ieri sono iniziati a decorrere i termini dell’inchiesta penale per disastro colposo, contro ignoti, che riguarda una serie di filoni con oltre trecento morti. In sostanza è avvenuto questo: in seguito al terremoto l’attività giudiziaria è stata sospesa di ufficio in anticipo per cui si sono bloccati i termini. Inoltre, dal primo agosto è scattata la sospensione dei termini che è durata fino al 15 settembre. Per cui, nella sostanza, il tempo per l’attività investigativa è iniziato a decorrere ieri.
I tempi tecnici, almeno in teoria, si dilatano: considerando sei mesi più la proroga di altri sei mesi per le indagini contro ignoti, ed altrettante fasi per quella contro noti (oltre alle pause estive sancite dalla legge) la magistratura può indagare addirittura fino al 15 dicembre 2011. Anche se la Procura della Repubblica dell’Aquila, rappresentata nello specifico dai pm Alfredo Rossini e Fabio Picuti (nella foto) intende concludere almeno i filoni principali in tempi molto più rapidi. Gli esiti delle perizie, ritenute decisive ai fini delle indagini, sono previsti per la fine di questo mese.
I tempi tecnici, almeno in teoria, si dilatano: considerando sei mesi più la proroga di altri sei mesi per le indagini contro ignoti, ed altrettante fasi per quella contro noti (oltre alle pause estive sancite dalla legge) la magistratura può indagare addirittura fino al 15 dicembre 2011. Anche se la Procura della Repubblica dell’Aquila, rappresentata nello specifico dai pm Alfredo Rossini e Fabio Picuti (nella foto) intende concludere almeno i filoni principali in tempi molto più rapidi. Gli esiti delle perizie, ritenute decisive ai fini delle indagini, sono previsti per la fine di questo mese.