AVEZZANO
Insulti su Facebook, quattro giovani indagati
Dopo una lite avrebbero offeso la reputazione di un coetaneo con pesanti accuse omofobe
AVEZZANO. Sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di diffamazione mediante l’utilizzo dei social network per aver dato dell’omofobo a un giovane dopo una lite davanti a un locale, in centro. Si tratta di quattro giovani, A.A., V.A. e M.R. di Tagliacozzo e N.Z. di Roma che, secondo l’accusa, avrebbero offeso la reputazione del 27enne D.S., anche lui di Tagliacozzo, accusandolo su Facebook di aver messo le mani addosso a due dei ragazzi ora accusati di diffamazione mandandoli al pronto soccorso. Sarebbe inoltre stato offeso, sempre sul social network con alcuni termini pesanti per poi essere accusato di «omofobia» con l’aggravante per due di loro di aver attribuito al giovane un determinato episodio.
I quattro ragazzi sono accusati anche di minaccia perché uno di loro avrebbe affermato «tanto so dove abiti», mentre un altro avrebbe poi scritto: «prega di non incontrarmi per la strada perché ti do fuoco con la benzina».
I fatti che hanno portato poi alla vicenda giudiziaria risalgono alla fine di marzo dello scorso anno. Due dei giovani accusati erano finiti al pronto soccorso per le lesioni riportate. La vicenda acquisì subito una connotazione omofoba soprattutto alla luce di una diatriba, che però non si capisce bene chi coinvolse, che avrebbe accompagnato o preceduto la presunta colluttazione. Una ipotesi ancora da verificare da parte delle forze dell’ordine. Il giovane preso di mira, prima con gli insulti e poi con i pugni, dopo le prime cure ricevute al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano, era stato dimesso con una prognosi di otto giorni con lesioni al volto e alla testa. Quel giorno il ragazzo era in compagnia di una sua amica, di 26 anni, anch’ella finita al pronto soccorso e dimessa con una prognosi di sei giorni, sempre a seguito della presunta violenza subita. Ora le indagini si sono dunque spostate sulla presunta diffamazione proprio nei confronti del giovane che era stato all'inizio accusato di omofobia ma che, a quanto pare, non fu mai denunciato.
Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica di Avezzano Andrea Padalino. (p.g.)
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