Istanze di contributi inevase Comune ancora condannato

L’AQUILA. Ancora una sentenza del Tar che bacchetta il Comune per lo sforamento dei tempi per dare l’ok a richieste di contributo inevase. Al vaglio dei giudici la richiesta di contributo presentata dal consorzio «Pitogna 1» finalizzata alla demolizione e ricostruzione degli immobili che compongono l’aggregato 764 a Paganica dove molte abitazioni sono state lesionate in modo più o meno grave. Il 14 maggio scorso fu presentata la domanda allo sportello di Fintecna. Ma passati i due mesi previsti si è avviata l’azione amministrativa contro il Comune che dai giudici del Tar è considerato una sorta di dominus tra i soggetti che operano nella ricostruzione sotto il profilo dell’esame delle pratiche.

«Vicende analoghe», si legge nella motivazione dei giudici che hanno accolto il ricorso contro l’ente presentato dall’avvocato Francesco Saverio de Nardis, «sono state già definite dal tribunale e il collegio non può che ribadire le conclusioni assunte in tali occasioni». Va rilevato, secondo i giudici, che secondo l’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri, «il Comune svolge l’istruttoria sulle domande presentate verificando i presupposti per la concessione del contributi, la coerenza degli interventi con gli indirizzi, etc». Sempre secondo i giudici le altre strutture quali Fintecna e Cineas sono di supporto al Comune e non autonomi centri decisionali e la natura ausiliaria di tali strutture non consente la proposizione della domanda nei confronti delle medesime. «Deve essere quindi dichiarato», conclude la motivazione, «l’inadempimento del Comune dell’Aquila nella definizione della domanda e al predetto ente va di conseguenza ordinato di concludere il procedimento entro 30 giorni». Il Tar ha ordinato l’esecuzione della sentenza.

(g.g.)

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