la replica
L’accusato Cialente: qui si guarda solo a noi
L’AQUILA. Al sole di piazza Angioina Cialente si toglie i sassolini dalla scarpa. «Per l’assistenza alla popolazione eliminammo situazioni drammatiche che costavano 40-50mila euro al mese nella...
L’AQUILA. Al sole di piazza Angioina Cialente si toglie i sassolini dalla scarpa. «Per l’assistenza alla popolazione eliminammo situazioni drammatiche che costavano 40-50mila euro al mese nella caserma della Finanza. Le persone furono sistemate nel Progetto Case perché costava molto meno. Mi si dice che se avessi buttato fuori tutti i morosi avrei potuto mettere al loro posto chi stava in autonoma sistemazione. E così risparmiare. Un’equazione di questo tipo non esiste. Ora, invece, tutti coloro che non pagavano stanno pagando: l’indice di morosità è al 20%, molto più basso di tutte le Ater italiane. Il problema è un altro: adesso che inizieranno gli sfratti ci saranno costi molto alti, sia per eseguirli sia per dove mettere la gente, cosa di cui non si farà più carico il Comune. Io me ne sono fatto carico allora e sono incappato in questa cosa (il procedimento contabile, ndr) per risparmiare 50mila euro e venire incontro alla richiesta della Finanza. Ora il problema sfrattati sarà di Caritas e prefettura. Si guarda molto agli enti locali e non si guarda al danno erariale causato dai ritardi governativi, dei ministeri e forse anche della stessa Corte dei Conti che per bollinare un atto si prende tre mesi. Io ho segnalato più volte i ritardi: vediamo se allargano il discorso o si fermano al Comune. Io perseguitato dalla Corte dei Conti? No, piuttosto, come tutti gli italiani, dall’inefficienza della macchina burocratica. Aspetto i 200 milioni del decimo elenco da agosto dello scorso anno. Questo è un danno erariale enorme che alla Corte non interessa. Noi siamo pressati da Procura e Corte dei Conti. Se lanciassero l’allarme al governo e ai ministeri...ma nessuno se la prende col primum movens».(e.n.)
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