L’acqua torna potabile in 4 giorni

Nuove analisi alla sorgente del Liri al confine col Lazio. Ora manca il via libera della Asl

CARSOLI. Nessuna traccia organica nell'acqua proveniente dalla sorgente del Liri. Le nuove analisi effettuate ieri dai tecnici del Consorzio acquedottistico marsicano non hanno riscontrato batterie nell'acqua che serve otto Comuni marsicani e alcuni paesi del Lazio, ma per l'ok alla potabilità serve l'assenso della Asl.

«Abbiamo atteso l'esito dei test effettuati dai nostri tecnici direttamente alla sorgente del Liri», ha spiegato il dirigente del settore tecnico del Cam, Giuseppe Venturini, «come già avevamo precedentemente annunciato la situazione era in via di miglioramento e infatti dalle analisi è emerso che non ci sono più sostanze organiche nelle acque».

I comuni di Cappadocia, Tagliacozzo, Sante Marie, Carsoli, Scurcola Marsicana, Magliano dei Marsi, Massa d'Albe e Capistrello, ma anche dei paesi del versante laziale, potranno tornare in 4 giorni a utilizzare l'acqua del rubinetto sia per bere, sia per cucinare. Prima però serve l'ok definitivo della Asl.

«Abbiamo già provveduto a inoltrare i risultati dei test ai dirigenti della Asl», ha continuato Venturini, «secondo la normativa che regola questo settore spetta a loro dare l'assenso per la potabilità dell'acqua. Credo che già domani (oggi per chi legge ndc) la situazione idrica potrà tornare senza problemi alla normalità».

Visti i disagi creati nei giorni scorsi per la non potabilità dell'acqua il consigliere comunale di Tagliacozzo, Alfons o Gargano, ha lanciato una proposta al Cam: «Distribuite un piccolo opuscolo o comunicato dove ad emergenza rientrata spiegherete a tutti gli utenti che prima di tornare al normale utilizzo quotidiano dell’acqua sarebbe opportuno chiudere i rubinetti in entrata nelle proprie abitazioni, svuotare tutti i recipienti di accumulo, magari disinfettarli e poi farci rientrare l'acqua non inquinata».

Sulla vicenda della mancata informazione ai cittadini è intervenuto il presidente della Comunitá Montagna Marsicana, Maurizio Di Marco Testa, secondo cui «il territorio non é attualmente preparato per portare a termine una informazione veramente capillare. Gli avvisi via Internet non sono riusciti a raggiungere tutta la popolazione quindi», ha affermato, «di fronte a un fenomeno che si ripresenta almeno tre volte l'anno per il futuro é necessario realizzare nuovi sistemi di comunicazione ció che non é mai accaduto in passato». (e.b.)

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