L’annuncio della Burgo: chiude la Cartiera di Avezzano
Il responsabile delle risorse umane incontra i sindacati e informa i lavoratori dell’intenzione del gruppo di chiudere i battenti. I lavoratori in viaggio per L’Aquila per incontrare D’Alfonso e chiedergli di mediare
AVEZZANO. Chiude i battenti lo stabilimento di Avezzano della Cartiera. La chiusura è stata annunciata ieri da Franco Montevecchi, responsabile delle risorse umane della Burgo Group, azienda leader in Europa per la produzione di carte grafiche per stampa, arrivato ad Avezzano per incontrare lavoratori e sindacati. Dopo la presa di posizione dei sindacati che hanno chiesto l'intervento della Regione per mediare, anche il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro ha lanciato un appello alla politica: "La chiusura della Cartiera è l’ennesima notizia della spogliazione produttiva della Marsica. Le modalità dell’annuncio dimostrano, ancora una volta, la brutalità di un’economia che relega il lavoro come una variabile della finanza e la persona come scarto da eliminare. Non è più tempo di considerare la Marsica come la periferia ignorata nel Sistema-Regione-Nazione. Non è più tempo di balletti verbali. Si svegli chi si deve svegliare".
La Cartiera Burgo di Avezzano, dopo l’ex Micron, oggi LFoundry, è la seconda realtà industriale più grande del territorio. Una vera e propria doccia fredda per i dipendenti che hanno appreso la notizia solo perché presenti alla riunione di ieri, in quanto non c’è stato nessun preavviso. «Una notizia gravissima quanto inaspettata - hanno detto Antonio Fiasca (Fistel-Cisl), Sigismondo Sansoni (Slc-Cgil) e Alfredo Moschettini (Uilcom-Uil) - in quanto l'azienda non aveva dato segnali di difficoltà così evidenti. In ballo ci sono più di 200 posti di lavoro, senza considerare l'indotto. Facciamo appello alle istituzioni affinchè si attivi subito un tavolo governativo, alla presenza dell'amministratore delegato del gruppo Burgo, per valutare una soluzione alternativa alla chiusura dello stabilimento, che salvaguardi i livelli occupazionali e il futuro dell'azienda».
Una delegazione di operai, in questo momento sta viaggiando verso L’Aquila, con la volontà di incontrare Luciano D’Alfonso, presidente della Regione. Il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, anche nella sua veste di assessore con delega alle Attività Produttive e Crisi Industriali, ha dichiarato: «Si tratta di una notizia drammatica che colpisce un'azienda simbolo di un territorio già duramente colpito, in questo ultimo periodo, da crisi industriali e da centinaia di licenziamenti». «In questo caso si tratta di circa 200 lavoratori e vale la pena di ricordare che, grazie a un durissimo accordo sindacale, recentemente l'azienda aveva effettuato un drastico ridimensionamento dei livelli occupazionali, passando da 300 alle attuali 200 unità». Lolli ha anche annunciato che «i sindacati hanno unitariamente chiesto un tavolo nazionale per affrontare questa crisi e scongiurare un ennesimo colpo così grave all'economia e alla vita sociale della Marsica e dell'intero Abruzzo».
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