L'assessore Monica Petrella

L'Aquila, arriva il doppio cognome per i nuovi nati in città 

E' tra i primi Comuni in Italia ad adottare il provvedimento. L’assessore Petrella: «Così viene affermata la piena parità tra i genitori»

L'AQUILA. “Auguri e figli maschi”. Un detto che ha accompagnato generazioni di novelli sposi, perché solo con un maschio in casa vi era la garanzia che il cognome venisse tramandato. Almeno fino a oggi.
All’Aquila, tra le prime città italiane ad adottare il provvedimento, i nuovi nati potranno portare il doppio cognome, della mamma e del papà. E non è solo questione di “stemma dinastico”, a voler scomodare epiteti nobiliari, ma di pari opportunità in un mondo dove la donna, malgrado tutto, fa ancora fatica a veder riconosciuti i propri diritti. «Se c’è l’accordo tra genitori», fa sapere l’assessore alle Pari opportunità Monica Petrella, «è possibile, al momento della nascita, dare ai figli sia il cognome del padre che quello della madre. In questo modo viene affermata la piena parità tra i genitori all’interno della famiglia». «Un nuovo passo in avanti verso il completo superamento degli ostacoli che ancora si frappongono a una piena e totale parità di genere», lo definisce Petrella, «un segnale di modernità e di forte innovazione». Il Comune dell’Aquila è tra i pochi in Italia a prevedere questa opportunità, sulla base del pronunciamento della Consulta. «La Corte costituzionale, con una sentenza del dicembre scorso», ricorda l’assessore alle Pari opportunità, «ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma che non consente ai genitori, pur in presenza di una richiesta concorde, di attribuire ai figli anche il cognome materno. Tale possibilità era invece subordinata all'autorizzazione del prefetto e veniva concessa solo in presenza di situazioni particolari, supportate da significative motivazioni». Per i nuovi nati aquilani si apre una nuova opportunità: quella di portare il doppio cognome.
«Al momento della registrazione della nascita o dell’adozione», spiega la Petrella, «l’ufficiale dello stato civile potrà accogliere la richiesta dei genitori che, di comune accordo, intendano attribuire ai propri figli sia il cognome materno che quello paterno».
Il tutto con effetto immediato e senza costi aggiuntivi. Un provvedimento nel segno delle pari opportunità, «che attribuisce uguale dignità e diritti a entrambi i genitori», sottolinea Petrella ricordando come «per secoli la nascita di un figlio maschio ha rappresentato la garanzia di prosecuzione, nel tempo, del cognome, privando la donna di un naturale riconoscimento». Si potrà scegliere anche l’ordine sequenziale dei cognomi. E ci sta che quello materno preceda quello del papà, senza nulla togliere all’orgoglio dinastico maschile.
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