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L'Aquila, bimba morsa dal rottweiler: in tre a giudizio
La piccola bussò alla porta di una casa in occasione della festa di Halloween e venne azzannata dal cane: andranno davanti al giudice il padrone dell'animale insieme a madre e nonna
L’AQUILA. Suonò alla porta di un’abitazione a Coppito, in via Beffi 13, travestita da strega, per chiedere “scherzetto o dolcetto” in occasione della festa di Halloween: la porta si spalancò e sulla bambina, che era con il fratello, si avventò un cane rottweiler che le procurò ferite gravissime e uno spavento che mai dimenticherà.
Ora i proprietari del cane o, comunque, quelli che dovevano tenere a bada il molosso, sono stati rinviati a giudizio per lesioni e malgoverno di animali. Si tratta del proprietario dell’animale, Stefano Cattivera, 30 anni, Rosanna D’Onofrio, 50 anni, sua madre, e Rosa Di Nardo, la nonna, (89). Il primo è accusato di aver affidato incautamente il cane alla D’Onofrio. Costei, a sua volta, è accusata di aver lasciato l’appartamento momentaneamente, lasciando il governo del cane all’anziana signora, la quale aprì la porta facendo, involontariamente, uscire l’animale da casa. Richiamato dalle grida, uscì dalla sua abitazione per portare aiuto anche Massimiliano Cerasoli, che pure venne morso dal molosso a una gamba.
Poi, per fortuna, intervenne il nonno della bambina che, con un coltello, uccise l’animale.
La piccola, per quel fatto che avvenne il 31 ottobre dello scorso anno, riportò ferite con una prognosi di oltre 40 giorni mentre ci furono 30 giorni di prognosi per Cerasoli.
Il processo si terrà il 30 marzo del prossimo anno. Le parti civili, rappresentate dall’avvocato Francesco Valentini, hanno chiesto anche un congruo risarcimento dei danni per la piccola e per l’adulto. Gli imputati saranno assistiti, nel processo, dagli avvocati Piergiorgio Merli e Alessandro Sansone.
Al nonno della piccola, che uccise a coltellate il cane per salvare la nipotina, non è stato contestato nulla visto che se la tragedia è stata evitata è merito soprattutto suo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA+
Ora i proprietari del cane o, comunque, quelli che dovevano tenere a bada il molosso, sono stati rinviati a giudizio per lesioni e malgoverno di animali. Si tratta del proprietario dell’animale, Stefano Cattivera, 30 anni, Rosanna D’Onofrio, 50 anni, sua madre, e Rosa Di Nardo, la nonna, (89). Il primo è accusato di aver affidato incautamente il cane alla D’Onofrio. Costei, a sua volta, è accusata di aver lasciato l’appartamento momentaneamente, lasciando il governo del cane all’anziana signora, la quale aprì la porta facendo, involontariamente, uscire l’animale da casa. Richiamato dalle grida, uscì dalla sua abitazione per portare aiuto anche Massimiliano Cerasoli, che pure venne morso dal molosso a una gamba.
Poi, per fortuna, intervenne il nonno della bambina che, con un coltello, uccise l’animale.
La piccola, per quel fatto che avvenne il 31 ottobre dello scorso anno, riportò ferite con una prognosi di oltre 40 giorni mentre ci furono 30 giorni di prognosi per Cerasoli.
Il processo si terrà il 30 marzo del prossimo anno. Le parti civili, rappresentate dall’avvocato Francesco Valentini, hanno chiesto anche un congruo risarcimento dei danni per la piccola e per l’adulto. Gli imputati saranno assistiti, nel processo, dagli avvocati Piergiorgio Merli e Alessandro Sansone.
Al nonno della piccola, che uccise a coltellate il cane per salvare la nipotina, non è stato contestato nulla visto che se la tragedia è stata evitata è merito soprattutto suo.
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