L'Aquila, caos per l'assistenza alla popolazione
La commissione controllo: autonoma sistemazione pagata anche ai morti, alloggi occupati da chi ha già riparato la casa
L’AQUILA. Il caso più eclatante è forse quello dell'uomo defunto lo scorso 8 maggio che dal giorno dopo, il 9 maggio 2013, risulta beneficiario del Cas, il contributo di autonoma sistemazione. Poi ci sono altre circa 150 persone morte, ma ancora inserite fra la popolazione assistita. E ancora: una quarantina di alloggi provvisori di cui si sono perse completamente le tracce e 41 famiglie che, pur avendo la propria abitazione agibile dopo i lavori, abiterebbero ancora nel progetto Case. E infine le discrepanze tra il numero degli appartamenti, tra Case e Map, liberi: alla data presa in esame, il 29 marzo 2013, per il Comune sono vuoti, e quindi disponibili, 135 alloggi, per L'Enel Gas, che visiona i contatori staccati, sono invece 157 e per la Bde, la banca dati emergenza gestita dal Sed, sono addirittura 178. A ingarbugliare ancora di più la matassa ci si mette anche l'assessore comunale all'assistenza Fabio Pelini, che durante la seduta del 12 aprile 2013 della quinta commissione, dichiara che non ci sono alloggi liberi, salvo poi scovare in pochi giorni gli appartamenti dove verranno trasferite le 104 famiglie sfrattate dai Map di Cansatessa sequestrati dalla Procura. Tanta carne a cuocere, nell'inchiesta condotta dal presidente della commissione consiliare di Garanzia e Controllo Raffaele Daniele, i cui risultati sono stati resi pubblici ieri. Una vicenda tutta da chiarire: «La commissione da me presieduta non è un tribunale», ha commentato il consigliere Daniele, «ma come primo passo è stato deciso, con il voto dei componenti di maggioranza e opposizione, di convocare per lunedì prossimo l'assessore Pelini, in modo da sentire la sua versione, e poi di chiedere un consiglio comunale straordinario. Dall'incrocio dei dati in mio possesso, viene fuori una situazione quanto meno anomala. E' da capire se i database del Comune hanno delle falle o non vengono aggiornati in tempo reale. Del resto», ha sottolineato Daniele, «lo stesso assessore Pelini, durante la commissione del 12 aprile scorso da cui è partita questa inchiesta, ha parlato, come dimostrano le registrazioni, di clientelismi e pressioni da parte dei vari consiglieri comunali». Insomma, allarmato dalle risposte date in commissione da Pelini, il consigliere dell'opposizione Daniele si è dato da fare: ha richiesto l'accesso agli atti per avere i dati ufficiali del Comune sugli alloggi vuoti, ha scritto all'Enel Gas, che ha fornito il numero dei contatori staccati alla data del 29 marzo 2013 e infine si è rivolto anche alla banca dati emergenza del Sed, con analoga richiesta. «I numeri sono discordanti», ha precisato Daniele, «e bisogna tener conto che la stima di Enel Gas è al ribasso, visto che il 30% delle piastre ha contratti con altre società. Ebbene, mentre il Comune mi dice che al 29 marzo 2013 ci sono 135 alloggi vuoti (93 del progetto Case e 42 Map), per l'Enel Gas i contatori staccati, in quanto gli appartamenti sono stati lasciati, sono 157. Il Sed parla di 178 alloggi liberi. Dopo un paio di settimane, si riunisce la quinta commissione e Pelini dichiara che non ci sono alloggi liberi, lanciando gravi accuse di clientelismo nei confronti dei consiglieri comunali». Il 15 aprile Daniele chiede un nuovo accesso agli atti e la mappatura cambia: per il Comune ci sono 43 alloggi vuoti (25 nel Case e 18 Map), per la Bde del Sed le case libere sono 81. Un'altra scoperta: 41 persone sono registrate nella Bde, ma non nel sito voluto dall'assessore Pelini e spuntano una quarantina di appartamenti non censiti. Il 12 giugno scorso un'altra indagine: nella Bde sono ancora registrate 150 persone defunte. Il 24 giugno vengono cancellati tutti, tranne un morto e 3 emigrati. E infine: 41 persone hanno completato i lavori di ristrutturazione delle loro abitazioni nel 2010, ma secondo la Bde vivono ancora nel progetto Case.
Romana Scopano
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