L’Aquila, Cialente: tagliare tutti i balconi a rischio / Foto

Dichiarazione choc del primo cittadino: se i controlli dovessero dimostrare che anche altri balconi in legno sono indeboliti dalle infiltrazioni d'acqua come quello crollato l'altro ieri, allora dovremo considerare questa soluzione

L'AQUILA. «Se i controlli dovessero dimostrare che anche altri balconi in legno sono indeboliti dalle infiltrazioni d'acqua come quello crollato l'altro ieri, allora dovremo considerare come soluzione quella di tagliare i balconi». Così il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente,sulla vicenda del crollo del balcone in legno dal secondo al primo piano in un alloggio antisimico di Cese di Preturo, una delle 19 new town costruite subito dopo il terremoto del 6 aprile 2009 per dare un tetto sicuro a migliaia di aquilani rimasti senza casa.

Il taglio dei balconi per riparare il difetto strutturale sarà preso in considerazione al termine dei controlli che si stanno effettuando nei cinque insediamenti nei quali ha operato il raggruppamento temporaneo di imprese tra Iter le imprese napoletane Gestione e Appalti Spa, Sled Spa e Vitale Costruzioni Spa, che non esistono più essendo stati inglobate da altre imprese. In tutto, secondo quanto si è appreso, un centinaio di appartamenti.

Intanto, vanno avanti le indagini della procura della repubblica dell'Aquila attraverso il personale del comando provinciale e della sezione di polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dell'Aquila che ieri ha sequestrato il balcone crollato. Intanto, spuntano fuori dei particolari di un certo rilievo rispetto alla natura del difetto di costruzione: secondo alcuni tecnici, il legno non può deteriorarsi con le infiltrazioni dopo soli cinque anni, si tratta invece di un difetto di costruzione di un elemento strutturale quale è da considerarsi il balcone, sui quali non a caso di fanno prove di carico. Parlando di sicurezza, neanche oggi il comune dell'Aquila ha ricevuto richieste di sgombero segno che le famiglie alloggiate a Cese e negli altri quattro siti di Arischia, Sassa, Coppito e Collebrincioni hanno scelto di rimanere attenendosi alla ordinanza del Comune dell'Aquila di evitare di uscire sui balconi per non appesantirli.

©RIPRODUZIONE RISERVATA