L'Aquila, Cialente vince le primarie alle urne cinquemila cittadini FOTO

Il vantaggio del sindaco uscente del Pd rispetto al suo sfidante sostenuto da Sel e Rifondazione appare ormai incolmabile. Undici seggi su 12: Cialente 2750 preferenze, Festuccia 1240. Lo sconfitto dichiara: "netta la vittoria di Massimo"

L'AQUILA. Massimo Cialente, sindaco uscente dell'Aquila, ha vinto le primarie del centrosinistra battendo nettamente lo sfidante Vittorio Festuccia appoggiato da Sel e Rifondazione. Primarie che lo stesso Cialente aveva fortemente voluto e che ha visto la partecipazione al voto di 5.007 persone. Un'affluenza superiore alle aspettative della vigilia. Cialente, sostenuto oltre che dal suo partito (il Pd) anche da Socialisti e Comunisti italiani, ha ottenuto 3.510 voti contro i 1.465 di Festuccia.

PERCHE' HO VINTO. «Ho voluto fortemente le primarie», ha commentato Cialente quando dallo spoglio delle schede nei dodici seggi allestiti in città e nelle principali frazioni cominciava a delinearsi una vittoria schiacciante, «perché era necessario sottoporre il mio operato, e quello di tutti i miei collaboratori, all'esame dei cittadini. Volevo conoscere», ha aggiunto il vincitore della consultazione, «il giudizio degli aquilani e il passaggio delle primarie era fondamentale anche per capire come affrontare poi le elezioni. Negli ultimi mesi mi sono ritrovato più volte a dover spiegare che i miei contrasti con la struttura commissarale erano dettati solo dalla necessità di condurre una battaglia di libertà per la città rispetto alla morsa del commissariamento. Questo risultato è un successo anche per chi in questi cinque anni ha lavorato con me. Credo che sia io che Vittorio Festuccia abbiamo onorato un metodo democratico. La città ha risposto facendo capire che c'è e che vuole ritrovarsi». Un primo commento a caldo, rilasciato dai microfoni dell'emittente locale TvUno, dove Cialente
si è ritrovato insieme con Festuccia.

LO SCONFITTO. Il candidato sostenuto da Sinistra ecologia e libertà, a cui si è aggiunto poi anche il sì di Rifondazione comunista, si è prima limitato a prendere atto della netta vittoria del sindaco uscente. Poi, a scrutinio, ormai finito, è arrivata una dichiarazione al vetriolo. «Credo che la città abbia espresso in modo corretto il voto. Ma la sensazione che avevo non era questa» ha dichiarato Festuccia. «Forse il messaggio che volevamo far passare non è arrivato alla gente. O forse è accaduto altro. La vittoria di Cialente è stata schiacciante, ma è necessario interrogarsi sul perché accadono queste cose». Parole, probabilmente dettate dalla delusione del risultato, che Cialente ha lasciato cadere nel vuoto. Così come era già avvenuto nelle scorse settimane quando fin troppo aggressiva nei confronti dell'amministrazione comunale uscente era parsa la campagna condotta da Sel e dal suo candidato Festuccia. «Ora dobbiamo subito metterci intorno a un tavolo», ha detto Cialente rivolgendosi in primo luogo proprio a Festuccia, «per elaborare il programma. Poi potremo partire con la campagna elettorale. Ma fin da ora voglio dire ai miei concittadini che bisognerà scegliere il sindaco senza passare per il ballottaggio, perché non c'è tempo da perdere. Perché c'è da avviare la fase post-commissariale e il piano completo per la ricostruzione. La cosa da fare subito con Vittorio e con tutti gli alleati è quella di sedersi intorno a un tavolo per presentarci poi compatti all'appuntamento elettorale a cui il centrodestra si presenta fortemente spaccato».

I NUMERI. Un Cialente molto soddisfatto dell'esito del voto che lo ha visto primeggiare ovunque. Il dato finale è quello di una vittoria con il 70,5% dei voti. Il prossimo confronto sarà quello delle elezioni che lo vedranno in pista con almeno altri cinque, o forse sei, candidati. Grande l'euforia per l'affluenza al voto nella sede del comitato per le primarie dove Cialente è arrivato intorno alle 23 e dove Festuccia, invece, non si è fatto vedere. Nel 2007, alle primarie del centrosinistra votarono 8.747 persone, ma allora in gioco c'erano tutti i partiti della coalizione e ben sette candidati a sindaco. Allora Cialente ebbe 2.887 preferenze pari al 33,4% dei voti. Nella sede del comitato il brindisi con gli assessori e alcuni componenti del suo staff.

I COMMENTI. «Il dato più importante è che la città è viva», ha commentato il parlamentare del Pd Giovanni Lolli. «Se nonostante i disagi 5.000 persone decidono di muoversi per andare a votare è il segno che c'è ancora gente che ha voglia di stare in campo. Vorrei che la gente andasse a votare anche alle primarie del centrodestra fissate per il 18 marzo: sarebbe un altro segnale per dimostrare che L'Aquila è viva». Grande la soddisfazione anche in casa del Psi che ha appoggiato Cialente. «Senza nulla togliere a Vittorio Festuccia, al quale va la piena stima, i Socialisti ritengono che per il lungo cammino percorso, specie dopo il tragico terremoto del 2009, Cialente sia l'unica vera candidatura a sindaco dell'Aquila. Il Psi sosterrà con convinzione Massimo Cialente alle prossime elezioni così come l'ha sempre appoggiato durante l'attività amministrativa degli ultimi anni con l'assessore Marco Fanfani e con i tre consiglieri comunali Giancarlo Vicini, Gianni Padovani e Pasquale Corriere con la compattezza, la determinazione la chiarezza di idee e di azione di un partito "vero". Ora è arrivato il momento di affrontare una seria e dura campagna elettorale per Cialente, per il Psi ma soprattutto per L'Aquila».