redde rationem

L'Aquila, cinque arresti per gli appalti terremoto: il Capitano Ultimo inguaia l'ex assessore

L'annuncio del procuratore Cardella: le indagini svolte dal carabiniere che ha arrestato Totò Riina. Sei le custodie cautelari richieste dalla Procura Distrettuale Antimafia in seguito all'inchiesta sui puntellamenti delle strutture danneggiate dal sisma del 2009. L'ex assessore Pierluigi Tancredi ai domiciliari insieme a quattro imprenditori, 13 gli indagati

L'AQUILA. Appalti per i puntellamenti delle case danneggiate dal terremoto: i militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente in collaborazione con il Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) e il Comando Provinciale Carabinieri dell'Aquila stanno eseguendo sei misure cautelari e sequestri a carico di imprenditori ed ex amministratori locali nell'ambito degli appalti per la ricostruzione post sisma nel capoluogo abruzzese. Agli arresti domiciliari è finito l'ex consigliere comunale Pierluigi Tancredi, accusato di tentata estorsione, coinvolto nell'inchiesta con un altro ex assessore comunale dall'imprenditore Lago.

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  L'operazione dei Carabinieri sugli appalti del post sisma all'Aquila è stata condotta al termine di una articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, Procuratore Capo Fausto Cardella e dottoressa Antonietta Picardi.  «Le indagini sono state svolte da Ultimo, l'ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina». Lo ha detto il procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila il procuratore Cardella prima della conferenza stampa, annunciando la presenza di Sergio De Caprio nell'inchiesta denominata 'Redde rationem' della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila sugli appalti della ricostruzione che ha portato all'emissione di sei misure cautelari (cinque domiciliari e un obbligo di dimora e obbligo di firma) e 13 avvisi di garanzia. Questi intanto i nomi delle persone arrestate (tutte ai domiciliari) insieme a Pierluigi Tancredi: Maurizio Polisini, Andrea Polisini, Mauro Pellegrini e Giancarlo Di Persio. Obbligo di dimora e di firma per Nicola Santoro. Tra i tredici indagati ci sono l'ex cerimoniere del Comune dell'Aquila, Daniela Sibilla, e i funzionari comunali Carlo Cafaggi, Mario Di Gregorio e Roberto Arduini

«Potevo dire tante cose alla magistratura e non le ho dette, per questo ti chiedo un aiuto economico». Questa, in sintesi, una delle richieste di denaro fatte da una delle figure di spicco dell'indagine, l'ex consigliere comunale di centrodestra Pierluigi Tancredi, arrestato e posto ai domiciliari, svelate dal sostituto procuratore Antonietta Picardi nell'ambito della nuova inchiesta sulla ricostruzione dell'Aquila, denominata 'Redde rationem' e collegata a quella "Do ut des" del gennaio 2014. «All'epoca dei puntellamenti aquilani ci fu un pactum sceleris tra imprenditori e quello che all'epoca era un rappresentante politico. Attualmente chiede pagamento per il suo silenzio con la magistratura», ha detto il pm in riferimento a Tancredi del quale non pronuncia il nome definendolo ex politico. Il pm ha spiegato che «se avesse rivestito ancora un incarico pubblico sarebbe stata concussione, ora si configura invece la tentata estorsione». Tancredi dopo essere stato eletto dopo il sisma fu nominato consigliere delegato per la ricostruzione dei beni culturali, poi dimessosi dall'incarico in seguito alle polemiche, e successivamente anche da consigliere comunale. Picardi ha ricordato la parabola del Vangelo di Luca dove si «chiede conto» appunto a un amministratore infedele per spiegare l'origine del nome dell'indagine.

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