L'Aquila, dosi di cocaina per pagare una notte di sesso estremo
Spuntano nuovi particolari dagli atti dell’inchiesta che ha portato a 19 arresti Anche un minorenne arruolato nella gang: smerciava a Campo Imperatore
L’AQUILA. Dalle carte dell’inchiesta «Drugs in the city» della squadra Mobile, che ha posto fine a un grosso giro di droga nell’Aquilano, spuntano particolari piccanti. Come, ad esempio, il pagamento «in natura» per avere la cocaina da parte di una donna che ai soldi sembrava preferire proprio lo stupefacente in cambio della prestazione sessuale.
Al centro della vicenda uno degli indagati che fa la proposta indecente all’ex convivente. L’uomo, stando agli atti, ha invitato la donna a trascorrere una serata in albergo, dietro il pagamento di 2/300 euro.
«Senti un po’», dice l’uomo al telefono, «volevo fare una serata con te, questa sera, è possibile». «Volevi?», dice la consumatrice che finge di avere capito male. «Ho detto», riprende lui, «una volta che tu hai detto che sei una p..., posso fare una serata con te, stasera?». «Come no, basta che paghi, in anticipo però», ribatte la donna cui lo spacciatore sembrava voler offrire una somma. Ma la donna sembra avere le idee chiare. «No, a me non devi dare i liquidi... tu lo sai quello che mi devi dare». «Ho capito», dice lui che colorisce il suo linguaggio con una bestemmia. «Allora me la porti...», così conclude la conversazione la donna e il contratto sembra stipulato. Contratto che sembra essere stato «onorato» in una notte trascorsa in un locale di un piccolo centro dell’Aquilano.
[[(Video) Spaccio di droga all'Aquila: 19 arresti]]
IL MINORENNE. Nell’ambito del gruppo dedito allo spaccio spunta anche un minorenne. Un giovane per il quale polizia e Procura avevano chiesto l’arresto ma il giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni ha bocciato l’istanza. A suo carico ci sono diverse ipotesi di smercio e, dunque, resta indagato. La polizia lo ha anche sorpreso a Campo Imperatore dove stava per cedere una dose. Il minorenne è anche destinatario e (probabilmente) consumatore di metanfetamina, una droga pericolosissima in quanto crea dipendenza e ha effetti irreversibili sulle cellule cerebrali. Il timore degli investigatori è che questo genere di droga possa prendere piede nelle scuole. Nelle intercettazioni, per nascondere il tipo di droga gli spacciatori la chiamano «Maddalena».
GLI INTERROGATORI. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori di garanzia di un’indagine che potrebbe allargarsi. Ecco i nomi degli arrestati in carcere: Stepan Karp (21), ucraino domiciliato all’Aquila; Davide Celletti (20), nato in Colombia e residente all’Aquila; Elis Llambi (24) albanese domiciliato all’Aquila; Denis Nukaj (28), domiciliato all’Aquila; Elton Llanaj (33), nato in Albania e residente a Perugia; Claudio Matuozzo (44), nato a Napoli e domiciliato a Tussio di Prata d’Ansidonia; Patrizio Andolfi (37), nato a Napoli; Redon Bega (23), albanese domiciliato a Roma.
Ai domiciliari: Mirco De Meo (27), residente a Paganica; Francesca Gallucci, aquilana residente a Coppito; Daniele Lucciola (23), nato a Cassino e residente a San Giorgio a Liri (Frosinone); Antonio Assettati (33), nato in Romania e residente a Roma; Nedy Munoz Trujllo (43), nata in Colombia e domiciliata all’Aquila; Fabrizio Pimpo (51), aquilano residente a Tempera; Vincenzo Paolo Bevilacqua (23), nato e residente a Roma; Luigi Troise (38), nato a Napoli e domiciliato a Tussio di Prata d’Ansidonia).
Obbligo di dimora: Andrea Barone (21), aquilano residente ad Aragno; Marcello Sardella (20), nato e residente all’Aquila, Estefan Antony Martinez Mestra (20), colombiano residente all’Aquila.
©RIPRODUZIONE RISERVATA