L’Aquila e Pescara divise come 37 anni fa
Cialente: il doppione è uno spreco immorale. Nel Pd Presutti contro Pezzopane.
L’AQUILA.Oggi L’Aquila non ci sarà. Nessun rappresentante del capoluogo di Regione parteciperà all’inaugurazione della sede del consiglio regionale a Pescara. «E’ una cosa immorale» ha detto il sindaco dell’Aquila, Cialente. Dopo 37 anni la Regione torna a dividere L’Aquila e Pescara.
La posizione del sindaco arriva 24 ore dopo quella della presidente della Provincia Stefania Pezzopane che aveva parlato di «spreco di denaro e inutile doppione». E proprio questa dichiarazione spacca anche il Partito democratico. Marco Presutti dirigente regionale del Pd, chiede le dimissioni della collega di partito dalla presidenza del Pd regionale.
«Questa regione ha bisogno di unità e chi ha funzioni regionali deve spendersi per garantirle, senza evocare i fantasmi dei campanilismi», sottolinea Presutti, «per questo, io da nativo dell’Aquila e figlio di un aquilano, vivo a Pescara per ragioni di lavoro mi sento offeso e umiliato dalla polemica della Pezzopane. Io ritengo che è una sede legittima perchè lo statuto prevede che il consiglio si riunisca all’Aquila e Pescara. Finora, inoltre, si spendevano soldi dei fitti, semmai così si evita uno spreco. La polemica è quindi fuori luogo.
A questo punto o Stefania Pezzopane riconosce di aver sbagliato, oppure se persiste in questo atteggiamento di irresponsabilità istituzionale, è evidente che non può continuare a svolgere la funzione di presidente del Pd abruzzese. Se non si scuserà o presenterà le dimissioni non parteciperò più ai lavori dell’assembla regionale del Pd». La Pezzopane replica indirettamente: «Dopo il mio no alla partecipazione all’inaugurazione» ha detto «ho ricevuto decine di sms di persone che si sono dette d’accordo con me.
Quella nuova sede è uno schiaffo ai tanti che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e anche al ruolo istituzionale dell’Aquila capoluogo». La nuova sede del consiglio regionale di Pescara è costata circa 10 milioni di euro e per far funzionare gli uffici (soprattutto quelli dei gruppi consiliari) avrà bisogno di personale aggiuntivo a quello che già esiste. Una montagna di soldi per dotare la Regione Abruzzo, caso forse unico in Italia, di ben tre aule consiliari: quella “vecchia” all’Aquila (che ancora è in funzione), quella nuova sempre all’Aquila (pronta da tempo ma ancora inutilizzata) e quella nuova a Pescara che, tra l’altro, è ancora tutta da fare visto che attualmente nel palazzo acquistato dalla Regione c’è solo una sala congressi non attrezzata per eventuali consigli regionali.
Insomma un pasticcio che butta benzina sul fuoco sul contestatissimo compromesso che nel 1971 - fra proteste, barricate e cariche dei celerini - di fatto divise gli uffici della Regione un po’ all’Aquila e un po’ a Pescara. Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è durissimo: «Nel momento in cui si tagliano fondi a istituzioni culturali - che sono il vanto dell’Aquila - e persino alla mensa dei poveri, si dà vita a una vera e propria fiera dello spreco e dell’inutile. Non me la sento di partecipare alla triste danza che si consumerà intorno al bisonte che muore».
Una contestazione trasversale, quella che arriva dell’Aquila. Anche il presidente provinciale di An, Gianfranco Giuliante, partendo dal caso della doppia sede, fa notare come «da tempo c’è il tentativo di svuotare il ruolo istituzionle dell’Aquila. E’ il caso della creazione del Vis - valutazione impatto sanitario - nato a tutela della costa teatina contro il Centro Oli, ma che di fatto toglie competenze ai due assessorati “aquilani” quello dell’ambiente e quello alla programmazione spostandole sul’assessorato alla sanità che si trova a Pescara. Perché poi creare una nuova struttura regionale quando a fare valutazioni di tipo sanitario basterebbero le Asl?».
Luigi D’Eramo (La Destra) ha invitato il sindaco Cialente a partecipare alla cerimonia di oggi e a dare provocatoriamente le chiavi della città al presidente del consiglio regionale Marino Roselli.
Giorgio De Matteis consigliere regionale, ha fatto notare che per la cerimonia di oggi sono state prese anche le sedie della sala dei capigruppo nel palazzo dell’emiciclo dell’Aquila.
La posizione del sindaco arriva 24 ore dopo quella della presidente della Provincia Stefania Pezzopane che aveva parlato di «spreco di denaro e inutile doppione». E proprio questa dichiarazione spacca anche il Partito democratico. Marco Presutti dirigente regionale del Pd, chiede le dimissioni della collega di partito dalla presidenza del Pd regionale.
«Questa regione ha bisogno di unità e chi ha funzioni regionali deve spendersi per garantirle, senza evocare i fantasmi dei campanilismi», sottolinea Presutti, «per questo, io da nativo dell’Aquila e figlio di un aquilano, vivo a Pescara per ragioni di lavoro mi sento offeso e umiliato dalla polemica della Pezzopane. Io ritengo che è una sede legittima perchè lo statuto prevede che il consiglio si riunisca all’Aquila e Pescara. Finora, inoltre, si spendevano soldi dei fitti, semmai così si evita uno spreco. La polemica è quindi fuori luogo.
A questo punto o Stefania Pezzopane riconosce di aver sbagliato, oppure se persiste in questo atteggiamento di irresponsabilità istituzionale, è evidente che non può continuare a svolgere la funzione di presidente del Pd abruzzese. Se non si scuserà o presenterà le dimissioni non parteciperò più ai lavori dell’assembla regionale del Pd». La Pezzopane replica indirettamente: «Dopo il mio no alla partecipazione all’inaugurazione» ha detto «ho ricevuto decine di sms di persone che si sono dette d’accordo con me.
Quella nuova sede è uno schiaffo ai tanti che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e anche al ruolo istituzionale dell’Aquila capoluogo». La nuova sede del consiglio regionale di Pescara è costata circa 10 milioni di euro e per far funzionare gli uffici (soprattutto quelli dei gruppi consiliari) avrà bisogno di personale aggiuntivo a quello che già esiste. Una montagna di soldi per dotare la Regione Abruzzo, caso forse unico in Italia, di ben tre aule consiliari: quella “vecchia” all’Aquila (che ancora è in funzione), quella nuova sempre all’Aquila (pronta da tempo ma ancora inutilizzata) e quella nuova a Pescara che, tra l’altro, è ancora tutta da fare visto che attualmente nel palazzo acquistato dalla Regione c’è solo una sala congressi non attrezzata per eventuali consigli regionali.
Insomma un pasticcio che butta benzina sul fuoco sul contestatissimo compromesso che nel 1971 - fra proteste, barricate e cariche dei celerini - di fatto divise gli uffici della Regione un po’ all’Aquila e un po’ a Pescara. Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è durissimo: «Nel momento in cui si tagliano fondi a istituzioni culturali - che sono il vanto dell’Aquila - e persino alla mensa dei poveri, si dà vita a una vera e propria fiera dello spreco e dell’inutile. Non me la sento di partecipare alla triste danza che si consumerà intorno al bisonte che muore».
Una contestazione trasversale, quella che arriva dell’Aquila. Anche il presidente provinciale di An, Gianfranco Giuliante, partendo dal caso della doppia sede, fa notare come «da tempo c’è il tentativo di svuotare il ruolo istituzionle dell’Aquila. E’ il caso della creazione del Vis - valutazione impatto sanitario - nato a tutela della costa teatina contro il Centro Oli, ma che di fatto toglie competenze ai due assessorati “aquilani” quello dell’ambiente e quello alla programmazione spostandole sul’assessorato alla sanità che si trova a Pescara. Perché poi creare una nuova struttura regionale quando a fare valutazioni di tipo sanitario basterebbero le Asl?».
Luigi D’Eramo (La Destra) ha invitato il sindaco Cialente a partecipare alla cerimonia di oggi e a dare provocatoriamente le chiavi della città al presidente del consiglio regionale Marino Roselli.
Giorgio De Matteis consigliere regionale, ha fatto notare che per la cerimonia di oggi sono state prese anche le sedie della sala dei capigruppo nel palazzo dell’emiciclo dell’Aquila.