L’Aquila fa pace con Perugia 600 anni dopo 

Le due municipalità si ritrovano in Umbria a sei secoli dalla storica battaglia di Braccio da Montone

L’AQUILA. Ci sono voluti più di sei secoli, un assedio di un anno e la morte di uno dei più temuti condottieri dell’epoca: quel Braccio da Montone che provò, senza riuscirvi, a piegare L’Aquila, difesa a spada tratta da Jacopo Caldora. Correva l’anno 1424. Domenica scorsa, 16 giugno 2024, una vera e propria “riconciliazione” tra le due città è andata in scena nel cuore di Perugia, città natale di Braccio. Protagonista dell’iniziativa l’amministrazione comunale dell’Aquila, che ha così preso parte alla nona edizione di “Perugia 1416”, una delle maggiori rievocazioni storiche medioevali-rinascimentali, che ricorda, tra l’altro, l’ingresso nella città umbra da parte di Braccio da Montone.
«Una delegazione del nostro Comune», hanno spiegato il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore Manuela Tursini, che ha rappresentato lo stesso primo cittadino in occasione della manifestazione, «ha condiviso la partecipazione a un evento di questo tipo nella città che fu di “Braccio Fortebracci”, noto come Braccio da Montone. L’iniziativa rappresenta una pietra miliare nei rapporti tra le nostre due città, simbolo di storia vissuta e con una visione condivisa per il futuro. Un ringraziamento particolare va all’associazione di promozione sociale “Perugia 1416” e al Comune di Perugia per l’invito alla nostra Municipalità. Analoga gratitudine», hanno concluso, «va anche alla Compagnia Rosso d’Aquila, perché senza il suo impegno questo momento storico non sarebbe stato possibile». (t.d.b.)