L'Aquila, grandi rischi bis: altre accuse a Bertolaso
Parti lese all’attacco: doveva ordinare di predisporre aree di accoglienza prima del sisma. Depositate alcune trascrizioni
L’AQUILA. Le parti offese affilano le armi in vista della prossima udienza del procedimento penale a carico dell’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, un procedimento connesso all’indagine principale sulla riunione della commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009.
Infatti, nonostante l’incidente probatorio del 10 ottobre sia a rischio rinvio, alla fine della scorsa settimana sono state depositate le trascrizioni di alcune fasi salienti di trasmissioni radio e tv nelle quali ci sono spunti ritenuti importanti a cominciare da un’intervista a uno degli imputati del processo, Enzo Boschi. Si tratta della riproposizione di elementi di prova di cui era stata già chiesta l’introduzione nella controversia al giudice per le indagini preliminari del tribunale da parte di uno dei legali di parte civile, Angelo Colagrande, ma senza avere una risposta esplicita. Di lì il rilancio.
Ma ci sono anche delle novità. Infatti alcune parti offese, direttamente nelle fasi di udienza, proporranno una nuova contestazione. Si tratta della mancata predisposizione di aree di accoglienza prima del sisma. Un accorgimento che, secondo le parti lese, avrebbe dovuto comunque essere ordinato dal capo della Protezione civile nazionale, ben consapevole dello sciame sismico in evoluzione che poi è sfociato nella catastrofe del 6 aprile 2009. In sostanza la stessa contestazione che fu fatta, in una denuncia archiviata, al sindaco dell’Aquila nella veste di capo della Protezione civile locale.
Tra gli elementi di prova già accolti c’è l’audizione dell’ex capo della Protezione civile ed ex ministro Giuseppe Zamberletti. Va comunque precisato che, nonostante le opposizioni di diverse parti civili, la Procura della Repubblica ritiene che in quest’indagine la posizione di Bertolaso sia comunque da archiviare visto che non ha partecipato alla riunione del 31 marzo 2009 e non ha le competenze di un sismologo.
L’udienza del 10 ottobre è comunque in bilico in quanto l’avvocato di Bertolaso, Filippo Dinacci, ha chiesto un rinvio in quanto impegnato in Corte di Cassazione. Verrà certamente un suo collega di studio per concordare una nuova data ma è probabile che comunque tutte le parti civili, oltre a depositare nuovi atti, vorranno dire la loro sul rinvio.
Va ricordato, infine, che non tutte le parti offese si sono opposte alla richiesta di archiviazione visto che, a fronte di 309 vittime, sono solo 18 le parti ancora interessate a incastrare Bertolaso, che adesso è in pensione.
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