L'Aquila: gru pericolante, trenta famiglie sfollate
Il cedimento del basamento di oltre un metro ha fatto inclinare la struttura. Possibile l’apertura di un’inchiesta
L’AQUILA. Sono trenta le famiglie sfollate in città perché le loro abitazioni sono minacciate da una gru pericolante. Nella zona, in pieno centro storico, sono stati vissuti momenti di paura. La gru di 36 metri di altezza ha rischiato di precipitare in uno dei cantieri della ricostruzione. Le famiglie sono state sfollate e ospitate negli alberghi – o in casa di parenti – a spese dell’impresa che sta eseguendo i lavori in un edificio in via Del Falco. La gru si è improvvisamente piegata su un lato, a causa – molto probabilmente, ma i motivi sono al vaglio delle autorità competenti – di un cedimento del basamento, che sembra si sia abbassato di 1,2 metri. È possibile l’apertura di un’inchiesta.
La gru pericolante nel cantiere della ricostruzione post sisma 2009 nella zona tra San Domenico e Fontesecco, all’Aquila, non è stata rimossa durante la notte, come invece si prevedeva. Dopo l’arrivo in serata da Chieti di un braccio meccanico speciale da 500 tonnellate (in Italia ce ne sono soltanto tre) occorrente per smontare la gru pericolante, alta 45 metri, i tecnici della ditta del Consorzio Di Vincenzo & Strever, che sta eseguendo i lavori in un aggregato, si sono accorti che sarebbe stato pericoloso iniziare a togliere i pesi che bilanciano l’enorme gru, perché la struttura avrebbe potuto cedere. Una volta stabilizzata è stato necessario reperire un altro braccio meccanico, che, autotrasportato da Roma, arriverà in tarda mattina. Con il secondo braccio, che verrà posizionato in piazza San Domenico, verrà imbracato il braccio della enorme gru e a quel punto inizierà lo smontaggio in tutta sicurezza. Tecnici e operai del Consorzio Di Vincenzo e Strever hanno lavorato tutta la notte per mettere in sicurezza sia la zona che la gru. Il responsabile del cantiere precisa che non si è trattato del cedimento della struttura bensì del terreno sul quale poggia il basamento da 400 tonnellate. Un cedimento minimo, di soli 8 centimetri, ma sufficiente a far inclinare pericolosamente la gru di circa un metro. Il cedimento del terreno è stato dovuto probabilmente da infiltrazioni di acqua piovana e neve. Il problema aggiuntivo è che oggi all’Aquila c’è la Fiera dell’Epifania e si prevedono dalle 35 mila alle 50 mila persone e entrare nel centro storico soprattutto tra le strade strette per arrivare in piazza San Domenico con un bilico per trasportare il braccio da 200 tonnellate non sarà semplice. Una volta imbracata la struttura comunque i tecnici assicurano che in due-tre ore la gru verrà completamente smontata. E le trenta famiglie che abitano nella zona interessata, rientrate da poco dopo 8 anni e mezzo dal sisma e costrette ieri a lasciare le proprie case di nuovo per la inevitabile ordinanza del sindaco Pierluigi Biondi, in giornata potranno rientrare. Molti dei trenta nuclei familiari hanno trascorso la notte all’hotel Canadian, a spese del Consorzio Di Vincenzo & Strever, altre sono state ospitate da amici o parenti.
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