foto d'archivio

L'Aquila: i cani la assalirono per strada, nei guai il padrone 

Donna ferita a Tempera avvia il processo per lesioni e malgoverno di animali e chiede il risarcimento dei danni in sede civile

L’AQUILA. Ancora un procedimento penale causato dal presunto malgoverno di animali. Un residente della frazione di Paganica, S.M., comparirà davanti al giudice di pace, Sonia Lustri, in seguito all’aggressione da parte di suoi cani ai danni di una donna avvenuta il 27 luglio della scorso anno.

Secondo l’atto di citazione diretta l’imputato è accusato di lesioni per non aver custodito, con le debite cautele, due cani di sua proprietà. La donna, oltre al comprensibile spavento, difficile da dimenticare, riportò «ferite multiple da morso di cane che hanno interessato i piani profondi». La prognosi, dopo il ricovero in ospedale, fu di 15 giorni.

Secondo le prospettazioni della parte civile, rappresentata dall’avvocato Luciano Bontempo, la donna stava passeggiando tranquillamente nella zona di Tempera quando venne accerchiata e azzannata da due pastori abruzzesi.
La tragedia è stata evitata per caso, visto che gli animali le hanno inferto morsi su tutte le parti del corpo e solo l’arrivo di un passante indusse i cani ad allontanarsi. In preda a dolori la donna, di 56 anni, fu trasportata al San Salvatore riportando dolorose ferite, ma anche problemi di natura psicologica.

Ora il caso è finito anche davanti al giudice civile per un congruo risarcimento dei danni. La citazione è rivolta al titolare dell’azienda agricola cui sarebbe riconducibile il possesso dei cani. Il servizio veterinario intervenne compilando una scheda di valutazione degli animali sostenendo che fossero «cani a elevato rischio di aggressività». Inoltre i due cani non erano frenati da corde, catene o museruole e l’area nella quale essi stazionavano era priva di recinzione. La controparte, assistita dall’avvocato Francesco Valentini, respinge le accuse. A prescindere da questo caso, l’area tra Paganica e Tempera pullula di cani inselvatichiti o padronali senza museruola.
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