L’Aquila, imprenditore edile strangolato dalla crisi finisce nei guai: bancarotta fraudolenta

Secondo l’accusa ha continuato a fatturare senza tenere alcuna contabilità lavorando con i subappalti

L’AQUILA. Imprenditore edile strangolato dalla crisi e dal mancato incasso dei crediti vantati nel post-terremoto continua a fatturare e a lavorare nei subappalti della ricostruzione nonostante il fallimento. Ora dovrà rispondere dell’accusa di bancarotta fraudolenta, per la quale è stato denunciato. L’uomo, secondo la ricostruzione degli investigatori della Guardia di Finanza, aveva accumulato in 5 anni un passivo fallimentare di oltre 100 mila euro cui non riusciva più a fare fronte. La conseguenza è stata l'istanza di fallimento ad opera di alcuni creditori e la relativa pronuncia del tribunale a settembre 2012. Le cause del dissesto sono da attribuire al mancato incasso dei crediti e al terremoto, anche se già prima del 2009 alcuni fornitori lamentavano il mancato pagamento. Ma G.D., di anni 43, imprenditore dell'hinterland aquilano, impegnato anche nella ricostruzione post terremoto, anche dopo il fallimento, ha continuato a lavorare nei subappalti, fatturando ai suoi committenti. poi sono intervenuti i finanzieri. Gli investigatori hanno scoperto che l’imprenditore poteva proporsi a prezzi competitivi, pur fatturando la propria opera e, quindi, togliendo d'impaccio i propri committenti che ottenevano lavorazioni a costi analoghi al “nero” ma, comunque, ricevevano fattura e scaricavano tranquillamente i costi. Il trucco era infatti insito nel fallimento stesso: l’imprenditore continuava a fatturare ma non teneva alcuna contabilità. E, di conseguenza, non avrebbe mai presentato dichiarazioni e pagato tributi. Complessivamente, operando in tal modo, ha emesso secondo l’accusa fatture per oltre 350 mila euro. Una forma di concorrenza che distorce il mercato dell'edilizia e della ricostruzione in questo territorio, sostengono i finanzieri, « in danno delle imprese serie che si attengono agli obblighi fiscali e contributivi». Terminate le indagini, su richiesta del procuratore Fausto Cardella e del sostituto procuratore Fabio Picuti, il gip Marco Billi ha disposto nei confronti dell'imprenditore fallito, indagato per bancarotta fraudolenta, documentale e distrattiva, il sequestro di un terreno a uso agricolo a lui ricondotto proprio dalle indagini delle Fiamme Gialle.

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