L'Aquila, la festa della guardia di finanza Monti: questa città è una ferita aperta

Il capo del governo ricorda il sisma a margine della cerimonia. Il ministro Cancellieri rassicura sui poliziotti aggregati

AQUILA. Quando il capo del governo Mario Monti parla di «ferite inferte dal terremoto del 2009 che, purtroppo, sono ancora visibili oggi, in questa città, passati tre anni», chi ha vissuto sulla propria pelle il dramma del terremoto si sente, in qualche modo, anche se soltanto per un attimo, meno solo. È un lampo, un flash, un brevissimo passaggio che, unito al minuto di silenzio che accomuna, nel ricordo e nel dovere della memoria, i drammi dell’Aquila e dell’Emilia, fa ricordare che qui, festa a parte, è ancora tutto da fare. A partire dalla sistemazione degli sfollati che risultano ancora ospiti di questa stessa caserma vestita a festa, passando per i problemi della sicurezza nella città sparsa. E poi via via tutto il resto.

Temi che, in generale restano soltanto sullo sfondo in un giorno in cui prevalentemente si parla d’altro. Sul tema sicurezza, invece, si sofferma, sollecitata sull’argomento, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. La sicurezza del capoluogo abruzzese è tra i temi in agenda per il governo Monti. Una delle conferme è rappresentata dalla contemporanea presenza all’Aquila del capo del Viminale Anna Maria Cancellieri e del capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli.Nel giorno in cui il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, pur non pronunciando discorsi ufficiali nella cerimonia della caserma della Finanza, ricorda le sue precedenti visite nel capoluogo abruzzese («ero presente quando, in questa piazza, c’erano le bare dei Caduti»), dal ministro Cancellieri arrivano rassicurazioni sulla conferma dei poliziotti aggregati alla questura dell’Aquila per fronteggiare l’emergenza terremoto. Si tratta, in particolare, di un centinaio di agenti distaccati nella loro città d’origine ma destinati a rientrare presto nelle loro sedi lavorative in varie parti d’Italia a causa della mancata proroga della loro missione.

Il ministro, interpellato dal Centro sulla spinosa questione, risponde sorridendo: «Stiamo cercando di lavorare sulla questione dei poliziotti aggregati per venire incontro alle esigenze, che noi ben conosciamo. Adesso vedremo in che misura, ma ne stiamo tenendo conto con attenzione, potete starne certi».

Il ministro, affiancato dal prefetto Giovanna Maria Rita Iurato, ricorda le sue origini abruzzesi, più avanti, quando parlerà dell’Aquila come di una «meravigliosa e straordinaria città che a pieno titolo ha ospitato la festa nazionale della Guardia di Finanza. Si tratta di un segnale di solidarietà che parte dall’Abruzzo e arriva anche alle popolazioni dell’Emilia Romagna. Un segnale di vicinanza e di voglia di stare insieme e lavorare insieme. Si conferma, in questo contesto, il ruolo della Finanza che ha un compito importantissimo e delicatissimo che è proprio quello della legalità soprattutto nel tema dell’evasione fiscale, una delle piaghe del nostro Paese per cui è un compito veramente molto rilevante che il Corpo svolge molto bene e che svolgerà ancora meglio». La stessa presenza del capo della polizia, il prefetto Manganelli, viene giudicata da alcuni osservatori come un segnale positivo circa l’accoglimento di alcune delle istanze tese a migliorare, con un intervento che non si limiti agli organici, la gestione della sicurezza resa più difficile dopo la realizzazione dei 19 nuovi quartieri.

©RIPRODUZIONE RISERVATA