L’Aquila: palazzo crollato con 13 vittime, il pm chiede una condanna a 4 anni
Inchieste post-sisma, alle battute finali il processo che vede imputato l’ingegnere Cimino
L’AQUILA. La condanna a quattro anni di reclusione per l’ingegnere Fabrizio Cimino, che seguì i restauri nel 2002, è stata chiesta dal pubblico ministero nell’ambito del processo sul crollo di un palazzo di via D’Annunzio nel quale morirono 13 persone. La pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione, perché il fatto non sussiste, nei confronti dell’altro imputato, il tecnico Fernando Melaragno. Le accuse nei confronti di Cimino, per le quali si attende la decisione del giudice Giuseppe Nicola Grieco, sono di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
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