L'Aquila, processo Grandi Rischi: fuori 30 parti civili

Il gip archivia, ma si annunciano ricorsi e richieste di riapertura delle indagini

L’AQUILA. Il gip del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha disposto l’archiviazione del procedimento (e di altri due ad esso riuniti) pendente contro la Commissione Grandi Rischi. Si tratta di un secondo troncone, che riguardava una trentina di parti offese (parenti di altrettante vittime) che si erano opposte alla richiesta di archiviazione proposta dal pm, Fabio Picuti.

Il gip, nella sua ordinanza, spiega che non c’è certezza circa la sussistenza del nesso di causalità tra il comportamento delle vittime e il comportamento della Commissione. Non c’è, in sostanza, l’assoluta certezza che le vittime siano rimaste in casa la notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 in quanto rassicurate dall’esito della riunione della Commissione. Tale asserzione ha portato il gip anche ad escludere l’esame “caso per caso”.

«Non conosco la posizione processuale delle altre parti offese, in gran parte parenti di studenti universitari fuori sede», ha commentato l’avvocato di parte civile Fabri zio Lazzaro, «ma posso dire che nelle due opposizioni alle richieste di archiviazione e in una memoria successiva, poi discussa alla udienza del 26 novembre, il mio assistito ha fornito nuove fonti di prova che il gip ha ritenuto di non valutare. Di fronte a questa decisione valuterò l’eventuale prosecuzione dell’azione in uno dei due modi possibili, ovvero con un ricorso in Cassazione o chiedendo la riapertura delle indagini proprio in virtù dell’esistenza del materiale probatorio nuovo».

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