L'Aquila, processo Grandi Rischiproteste per il secondo verbale
Centofanti (Vittime casa dello studente): agghiaccianti le valutazioni degli esperti
L'AQUILA. Il balletto dei verbali sulla commissione Grandi Rischi e i successivi commenti hanno suscitato l'indignazione di Antonietta Centofanti, portavoce del Comitato familiari vittime della Casa dello studente, che ne ha per tutti. «Sono agghiaccianti», dice, «le notizie pubbliche in questi giorni dal quotidiano Il Centro sull'indecoroso e immorale balletto dei verbali della Commissione Grandi Rischi; come lo sono le parole usate dagli esperti, presumo superpagati che non fanno menzione dei morti, nel pomeriggio del 6 aprile, a tragedia ormai compiuta, ma scrivono che "i danni sono in corso di rilevamento", come se i morti fossero danni collaterali, come, in certe guerre,gli effetti delle bombe intelligenti. E sono agghiaccianti anche le conclusioni del secondo verbale-truffa, lì dove i grandi esperti sentenziano che "La difesa dai terremoti è possibile sono attraverso azioni sistematiche di prevenzione, con interventi mirati che riducano la vulnerabilità delle strutture in particolare quando si tratti di strutture pubbliche di carattere strategico"».
«Ma la Casa dello studente, insieme all'ospedale, la Prefettura e l'Università», aggiunge, «non erano nel novero degli edifici strategici, oggetto dello studio di Abruzzo Engeenering, commissionato proprio dalla Protezione Civile? A dir poco inopportune, infine, le esternazione dell'avvocato Fabio Alessandroni,(in alcuni processi a difesa delle parti civili, in altri a difesa degli imputati)) in un clima di propaganda elettorale, dimenticando le vittime. Si va alla ricerca di altri responsabili (compito questo che spetta alla magistratura) quando c'è un processo in corso contro i componenti della Commissione Grandi Rischi, imputati di condotte colpose relative a rassicurazioni fatali. Vorremmo che in questi giorni sui morti scendesse il silenzio poiché non possono essere usati».
«Vorremmo» conclude «che si alzasse forte la voce sull'ultima nefandezza che si sta compiendo in questi giorni. Si tratta della modifica alla legge 225/92, istitutiva del Servizio nazionale della Protezione Civile. Nel testo è inserita una norma nella quale si afferma che il soggetto incaricato della attività di previsione e prevenzione (la Protezione Civile, quindi)è responsabile solo in caso di dolo o colpa grave, quindi svincolato da responsabilità penale sotto il profilo colposo. Come finirà, allora, il processo contro la Commissione Grandi Rischi? Nel frattempo continuiamo a vivere in una morsa di dolore per la scomparsa dei nostri cari, ingoiati nella notte del 6 aprile dalla superficialità di chi avrebbe dovuto proteggere le loro vite e dalla ingordigia di chi avrebbe dovuto costruire rispettando le regole e non lo fece».
«Ma la Casa dello studente, insieme all'ospedale, la Prefettura e l'Università», aggiunge, «non erano nel novero degli edifici strategici, oggetto dello studio di Abruzzo Engeenering, commissionato proprio dalla Protezione Civile? A dir poco inopportune, infine, le esternazione dell'avvocato Fabio Alessandroni,(in alcuni processi a difesa delle parti civili, in altri a difesa degli imputati)) in un clima di propaganda elettorale, dimenticando le vittime. Si va alla ricerca di altri responsabili (compito questo che spetta alla magistratura) quando c'è un processo in corso contro i componenti della Commissione Grandi Rischi, imputati di condotte colpose relative a rassicurazioni fatali. Vorremmo che in questi giorni sui morti scendesse il silenzio poiché non possono essere usati».
«Vorremmo» conclude «che si alzasse forte la voce sull'ultima nefandezza che si sta compiendo in questi giorni. Si tratta della modifica alla legge 225/92, istitutiva del Servizio nazionale della Protezione Civile. Nel testo è inserita una norma nella quale si afferma che il soggetto incaricato della attività di previsione e prevenzione (la Protezione Civile, quindi)è responsabile solo in caso di dolo o colpa grave, quindi svincolato da responsabilità penale sotto il profilo colposo. Come finirà, allora, il processo contro la Commissione Grandi Rischi? Nel frattempo continuiamo a vivere in una morsa di dolore per la scomparsa dei nostri cari, ingoiati nella notte del 6 aprile dalla superficialità di chi avrebbe dovuto proteggere le loro vite e dalla ingordigia di chi avrebbe dovuto costruire rispettando le regole e non lo fece».
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