L'Aquila, si blocca l’ascensore: paziente muore in reparto
La vittima è un 75enne che aveva una gravissima patologia cardiaca. La Asl si difende: «Nessun collegamento tra il decesso e il breve arresto dell’elevatore»
L’AQUILA. Giallo sulla morte di un uomo di 75 anni, deceduto nella tarda mattinata di ieri in ospedale, durante il trasporto in ascensore da un reparto all’altro: l’elevatore si è bloccato solo per qualche istante ed è poi ripartito e, secondo l’Asl, non ci sarebbero connessioni tra la tragedia e il guasto.
L’uomo, Enzo Manovella, 75 anni, di Tione degli Abruzzi, sarebbe deceduto lo stesso secondo la versione dei fatti fornita dell’Azienda sanitaria.
Quando si è verificato l’imprevisto, sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco che spesso vengono chiamati se un ascensore va in tilt. Ma, al loro arrivo, erano già in azione i tecnici della ditta che ha in appalto il servizio per la manutenzione degli ascensori in ospedale. Certo è che i tecnici sono rimasti al lavoro per un bel po’, visto che, nel tardo pomeriggio di ieri, l’ascensore era ancora nelle fasi finali della riparazione.
Questa, comunque, la versione dei fatti secondo il manager Asl, Rinaldo Tordera. «L’arresto momentaneo dell’ascensore, durante il trasporto dal servizio di Emodinamica», dice, «è del tutto estraneo al decesso poiché il paziente, dopo essere stato rianimato pochi minuti prima a Cardiologia, era già in condizioni gravissime».
«L’uomo», dichiara Tordera, «già ricoverato in passato per una grave vasculopatia, ha avuto un grave malore nell’ambulatorio di Cardiologia. Le sue condizioni sono apparse subito estremamente serie e i medici lo hanno trasferito immediatamente nel reparto di Cardiologia. Successivamente, come ulteriore tentativo per fronteggiare il gravissimo malore», aggiunge Tordera, «il paziente è stato trasportato d’urgenza in ascensore al servizio Emodinamica. Nel trasferimento l’elevatore si è bloccato ma i tecnici, immediatamente intervenuti, l’hanno fatto ripartire A Emodinamica gli operatori sanitari hanno effettuato una coronarografia (procedura di tipo invasivo che consente di visualizzare direttamente le arterie coronarie che distribuiscono sangue al muscolo cardiaco) che ha dimostrato una trombosi acuta dei principali vasi coronarici. Inutili purtroppo sono stati i tentativi di rianimare l’uomo sia nel reparto di Cardiologia sia durante il trasferimento a Emodinamica».
«Come si evince da questa ricostruzione», conclude Tordera, «il blocco momentaneo dell’ascensore non ha avuto alcun ruolo nel decesso dell’uomo che purtroppo è dipeso esclusivamente dalle condizioni gravissime già al suo arrivo in ospedale».
Non è la prima volta che un ascensore va in tilt. Alcuni anni fa ci furono problemi nei reparti del blocco L5 dell’ospedale con proteste dei pazienti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’uomo, Enzo Manovella, 75 anni, di Tione degli Abruzzi, sarebbe deceduto lo stesso secondo la versione dei fatti fornita dell’Azienda sanitaria.
Quando si è verificato l’imprevisto, sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco che spesso vengono chiamati se un ascensore va in tilt. Ma, al loro arrivo, erano già in azione i tecnici della ditta che ha in appalto il servizio per la manutenzione degli ascensori in ospedale. Certo è che i tecnici sono rimasti al lavoro per un bel po’, visto che, nel tardo pomeriggio di ieri, l’ascensore era ancora nelle fasi finali della riparazione.
Questa, comunque, la versione dei fatti secondo il manager Asl, Rinaldo Tordera. «L’arresto momentaneo dell’ascensore, durante il trasporto dal servizio di Emodinamica», dice, «è del tutto estraneo al decesso poiché il paziente, dopo essere stato rianimato pochi minuti prima a Cardiologia, era già in condizioni gravissime».
«L’uomo», dichiara Tordera, «già ricoverato in passato per una grave vasculopatia, ha avuto un grave malore nell’ambulatorio di Cardiologia. Le sue condizioni sono apparse subito estremamente serie e i medici lo hanno trasferito immediatamente nel reparto di Cardiologia. Successivamente, come ulteriore tentativo per fronteggiare il gravissimo malore», aggiunge Tordera, «il paziente è stato trasportato d’urgenza in ascensore al servizio Emodinamica. Nel trasferimento l’elevatore si è bloccato ma i tecnici, immediatamente intervenuti, l’hanno fatto ripartire A Emodinamica gli operatori sanitari hanno effettuato una coronarografia (procedura di tipo invasivo che consente di visualizzare direttamente le arterie coronarie che distribuiscono sangue al muscolo cardiaco) che ha dimostrato una trombosi acuta dei principali vasi coronarici. Inutili purtroppo sono stati i tentativi di rianimare l’uomo sia nel reparto di Cardiologia sia durante il trasferimento a Emodinamica».
«Come si evince da questa ricostruzione», conclude Tordera, «il blocco momentaneo dell’ascensore non ha avuto alcun ruolo nel decesso dell’uomo che purtroppo è dipeso esclusivamente dalle condizioni gravissime già al suo arrivo in ospedale».
Non è la prima volta che un ascensore va in tilt. Alcuni anni fa ci furono problemi nei reparti del blocco L5 dell’ospedale con proteste dei pazienti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA