L'Aquila, soldi da restituire ai familiari delle vittime: è scontro
Comitato Rigopiano, Pd e SI critici contro la decisione del governo: chi ha perso affetti non deve risarcire lo Stato
L’AQUILA. La vicenda dei familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila, costretti a restituire allo Stato i soldi delle provvisionali, sta suscitando sconcerto e riprovazione.
A intervenire sulla vicenda è il “Comitato Vittime di Rigopiano” che «esprime la piena solidarietà e sostegno nei confronti dei familiari delle vittime del sisma dell’Aquila. Anche loro, come noi, sono vittime di uno Stato assente, insensibile e cieco nei confronti di quelle famiglie che si sono viste privare già degli affetti dei propri cari e che adesso si vedono chiamate a restituire quell’ormai piccola e insignificante consolazione che hanno ricevuto. Insieme a loro siamo profondamente indignati per quanto uno Stato sia in grado di abbandonare coloro che sono vittime dell'incompetenza dello stato stesso».
Stefano Albano, segretario Pd dell'Aquila, e Tonino De Paolis, capogruppo Pd in consiglio comunale sono critici: «Lo Stato che chiede indietro i risarcimenti riconosciuti ai parenti delle vittime, lo Stato che arriva a citarli in giudizio aggiungendo dolore a dolore.
Crediamo che ci siano francamente tutte le condizioni per affermare che si sia passato il segno. All'errore va posta una soluzione politica, per questo chiediamo a nome del Pd aquilano un intervento diretto del presidente del Consiglio. Se le fredde istanze giuridiche hanno potuto produrre un mostro del genere, spetta al buon senso, all'autorevolezza e alla capacità di mediazione della politica porvi rimedio». Tranciante anche il giudizio del segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: «Il governo alla fine chiede indietro i risarcimenti alle famiglie delle vittime del terremoto dell'Aquila del 2009. Assurdo».
«Il fatto è semplice», prosegue il segretario di SI, «in primo grado il processo aveva condannato i tecnici e lo Stato a risarcire le vittime. Poi gli altri due gradi di giudizio hanno ribaltato la sentenza ed eliminato le richieste della parte civile. E ora lo Stato cita in giudizio le famiglie delle vittime per chiedere indietro i risarcimenti. Lo ripeto: assurdo».
«Mancano del tutto di sensibilità umana. Oltre al danno di non mettere mai un euro per la prevenzione», conclude Fratoianni, «pure la beffa degli schiaffi in faccia quando i disastri capitano. È ora che Gentiloni intervenga e trovi una soluzione».
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