L'Aquila: tentata truffa, assolto il fidanzato della deputata
Coccia Colaiuta, legato alla Pezzopane, si sfoga dopo la sentenza: «Massacrato da innocente e insultato senza ritegno sui social»
L’AQUILA. Assolto dall’accusa di tentata truffa Simone Coccia Colaiuta, fidanzato della deputata Stefania Pezzopane, e volto noto del piccolo schermo per le sue “ospitate” sulle reti Mediaset.
Nello stesso processo è stato assolto anche il sulmonese Ivan Giampietro. La sentenza è stata pronunciata dal giudice togato Mario Cervellino, mentre il pm onorario Ilaria Prezzo aveva chiesto 9 mesi di reclusione per entrambi.
Tutto nasce dalla pubblicazione degli atti su una presunta estorsione ai danni della deputata e dell’ex presidente della Regione Gianni Chiodi dalla cui lettura il denunciante, Alessandro Maiorano, riteneva di essere stato raggirato. «Il manager di Coccia Colaiuta», era scritto nella denuncia, «in una telefonata del 2014 fece balenare allo stesso l’idea di sfruttare la mossa attuata dal sottoscritto (una denuncia) per spillargli denaro basando il ricatto sulla violazione della privacy posta in essere con la comunicazione a Giampietro. La proposta di questi fu di procedere alla stipula di un contratto per il quale Coccia Colaiuta avrebbe dovuto fare da testimonial del sito dell’agenzia di Giampietro per 20mila euro».
Secondo l’accusa si sarebbe dovuto far credere dell’originaria esistenza di quel contratto e della rescissione da parte del manager per via della notizia della denuncia di Maiorano contro l’ex spogliarellista aquilano. Giampietro avrebbe proposto di preparare il contratto e Coccia Colaiuta lo avrebbe invitato a sentire il suo avvocato al quale la situazione si sarebbe dovuta rappresentare come reale. Essa prevedeva l’ingaggio di un testimone della stipula del contratto. «Da innocente», dice Colaiuta, «sono stato sbattuto in prima pagina, massacrato sui social, insultato senza ritegno. Sono felice, ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Ringrazio l’avvocato Francesco Valentini che ha seguito la vicenda e mi è stato vicino anche umanamente». Giampietro, invece, è stato assistito dall’avvocato Francesco Zurlo.(g.g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Nello stesso processo è stato assolto anche il sulmonese Ivan Giampietro. La sentenza è stata pronunciata dal giudice togato Mario Cervellino, mentre il pm onorario Ilaria Prezzo aveva chiesto 9 mesi di reclusione per entrambi.
Tutto nasce dalla pubblicazione degli atti su una presunta estorsione ai danni della deputata e dell’ex presidente della Regione Gianni Chiodi dalla cui lettura il denunciante, Alessandro Maiorano, riteneva di essere stato raggirato. «Il manager di Coccia Colaiuta», era scritto nella denuncia, «in una telefonata del 2014 fece balenare allo stesso l’idea di sfruttare la mossa attuata dal sottoscritto (una denuncia) per spillargli denaro basando il ricatto sulla violazione della privacy posta in essere con la comunicazione a Giampietro. La proposta di questi fu di procedere alla stipula di un contratto per il quale Coccia Colaiuta avrebbe dovuto fare da testimonial del sito dell’agenzia di Giampietro per 20mila euro».
Secondo l’accusa si sarebbe dovuto far credere dell’originaria esistenza di quel contratto e della rescissione da parte del manager per via della notizia della denuncia di Maiorano contro l’ex spogliarellista aquilano. Giampietro avrebbe proposto di preparare il contratto e Coccia Colaiuta lo avrebbe invitato a sentire il suo avvocato al quale la situazione si sarebbe dovuta rappresentare come reale. Essa prevedeva l’ingaggio di un testimone della stipula del contratto. «Da innocente», dice Colaiuta, «sono stato sbattuto in prima pagina, massacrato sui social, insultato senza ritegno. Sono felice, ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Ringrazio l’avvocato Francesco Valentini che ha seguito la vicenda e mi è stato vicino anche umanamente». Giampietro, invece, è stato assistito dall’avvocato Francesco Zurlo.(g.g.)
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