L'Aquila, torna la protesta delle carriole Scope e rastrelli in piazza San Bernardino
A un anno dalla prima mobilitazione gli organizzatori puntano a restituire decoro alla scalinata
L'AQUILA. Le carriole ricominciano a girare per le vie del centro. Con scope, guanti, rastrelli, pennelli e spatole gli «scarriolanti» si sono dati appuntamento in piazza San Bernardino, rispondendo all'appello "Riabbracciamo la città". Il popolo della carriole ha ripulito la scalinata, lasciata nell'incuria, e le storiche nicchie, luogo di incontro di generazioni di giovani coppiette. Per promuovere la mobilitazione è staso scelto lo slogan "Se non ora quando", lo stesso che oggi ha portato in piazza migliaia di donne.
Un'iniziativa che si ripropone a un anno esatto dalla prima mobilitazione nella zona rossa nella domenica di San Valentino dell'anno scorso, quando migliaia di cittadini varcarono le transenne, gettando le basi di quello che da lì a qualche giorno sarebbe diventato il «movimento delle carriole», arrivando a suscitare la curiosità della stampa nazionale e internazionale, con articoli proposti anche dal Washington Post.
I partecipanti si sono dati appuntamento davanti alla scalinata a partire dalle 10 con gli attrezzi del mestiere in mano. Nessuna bandiere, eccezion fatta per quella neroverde (simbolo dell'Aquila) che ha animato le principali mobilitazioni di piazza. Tra le intenzioni dei manifestanti c'è anche quella di cancellare le scritte che deturpano i monumenti, ma ogni intervento deve essere concertato con la Soprintendenza.
«Rinnoviamo un appello alle istituzioni attraverso la nostra iniziativa», spiegano i promotori della mobilitazione, «affinché si intervenga per restituire decoro a una zona simbolica per la nostra città».
L'obiettivo è organizzare per fine marzo, sulla scalinata ripulita, una giornata all'insegna della musica, del buon cibo, di interventi culturali e di presentazione di progetti per la città. Gli incontri, a cui aderiscono i principali comitati cittadini, proseguiranno anche nelle domeniche successive, toccando le principali attrattive del centro. Si cercherà anche di recuperare qualche monumento.
Un'iniziativa che si ripropone a un anno esatto dalla prima mobilitazione nella zona rossa nella domenica di San Valentino dell'anno scorso, quando migliaia di cittadini varcarono le transenne, gettando le basi di quello che da lì a qualche giorno sarebbe diventato il «movimento delle carriole», arrivando a suscitare la curiosità della stampa nazionale e internazionale, con articoli proposti anche dal Washington Post.
I partecipanti si sono dati appuntamento davanti alla scalinata a partire dalle 10 con gli attrezzi del mestiere in mano. Nessuna bandiere, eccezion fatta per quella neroverde (simbolo dell'Aquila) che ha animato le principali mobilitazioni di piazza. Tra le intenzioni dei manifestanti c'è anche quella di cancellare le scritte che deturpano i monumenti, ma ogni intervento deve essere concertato con la Soprintendenza.
«Rinnoviamo un appello alle istituzioni attraverso la nostra iniziativa», spiegano i promotori della mobilitazione, «affinché si intervenga per restituire decoro a una zona simbolica per la nostra città».
L'obiettivo è organizzare per fine marzo, sulla scalinata ripulita, una giornata all'insegna della musica, del buon cibo, di interventi culturali e di presentazione di progetti per la città. Gli incontri, a cui aderiscono i principali comitati cittadini, proseguiranno anche nelle domeniche successive, toccando le principali attrattive del centro. Si cercherà anche di recuperare qualche monumento.
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