L'Aquila, una "talpa" dietro al colpo alle Poste
Le indagini della polizia si concentrano sul basista che avrebbe fornito informazioni alla banda che ha messo a segno il furto da 200mila euro
L'AQUILA. Una banda di 5-6 elementi, italiani o stranieri, appoggiata da un basista locale. Portano in questa direzione le indagini della squadra mobile sul sul colpo messo a segno nella notte tra giovedì e venerdì scorsi al Centro postale operativo (Cpo) di Centi Colella. I ladri sono fuggito con un bottino di circa 200mila euro. Secondo le prime valutazioni da parte della polizia, la banda sarebbe composta da professionisti del furto, che si sono introdotti nella notte scassinando il bancomat interno e la cassaforte che si trova nel caveau. I ladri non hanno toccato il bancomat esterno all'ufficio postale che è il più grande della città.
A dare l'allarme è stata una dipendente delle Poste che, arrivata sul posto di lavoro intorno alle 6, ha sentito un odore di bruciato causato dall'utilizzo di utensili per lo scasso. La dipendente è stata ascoltata dagli agenti guidati dal dirigente capo, Marco Mastrangelo.
Ma sono troppi i particolari che lasciano pensare che la banda sia stata guidata da un basista che conoscesse bene quanti soldi vi fossero e dove fossero. I poliziotti, comunque, non stanno tralasciando alcuun elemento con le indagini che proseguono a 360 gradi e sono alla ricerca di ogni indizio utile. In particolare, si confida sulle risultanze dell'esame delle telecamere di video sorveglianza.