avezzano
L’ex pugile: è stato un incidente
Auto speronata e carabiniere ferito, Di Berardino si difende
AVEZZANO. «È stato solo un incidente, non volevo speronare l'auto, né ferire il carabiniere che, muovendomi in retromarcia, non avevo visto». Si è difeso cosi Ivan Di Berardino, 30 anni, l'ex pugile di Avezzano arrestato dai carabinieri per aver forzato un posto di blocco dopo un controllo. È stato ascoltato ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, ed è stato scarcerato, ottenendo gli arresti domiciliari. Il giovane, difeso dall'avvocato Antonio Pascale, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Avezzano dopo la fuga con l'accusa di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento aggravato dell’auto di servizio, guida con patente revocata, violazione degli obblighi sulla sorveglianza speciale. Durante il controllo dei documenti, l'ex pugile ha ingranato la retromarcia ed è partito. Ha investito uno dei militari e poi ha speronato la gazzella dei carabinieri. Il militare investito ha riportato una prognosi di quindici giorni. L'ex atleta è stato poi individuato alla periferia della città e arrestato. Resta in carcere, invece, Gino Di Maggio, il 19enne di Civitella arrestato dieci giorni fa per una rapina a un negozio compro oro di Avezzano. Il giovane, assistito dall'avvocato Pascale, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. È stato però trovato dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo in sella a uno scooter rubato alla periferia di Civitella Roveto. Durante il controllo è partito a tutta velocità tentando di sfuggire ai carabinieri per nascondere l'evasione dai domiciliari. I militari dell'Arma lo hanno però riconosciuto, rintracciato e arrestato. È stato ascoltato dal gip Proia che ha convalidato l'arresto. Il giovane resterà nel carcere di Sulmona.
Pietro Guida
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